Cristina Maritano
Leggi i suoi articoliMaioliche italiane del Rinascimento, a cura di Caterina Marcantoni Cherido, è il primo volume della collana dei cataloghi delle raccolte d’arte dei Musei Civici di Venezia, promossa dall’ex direttrice Gabriella Belli. Ottimamente illustrato con immagini a piena pagina, offre la prima compiuta descrizione di una raccolta notevolissima, quella del Museo Correr.
Come raccontato nell’ampio saggio introduttivo di Andrea Bellieni, la raccolta, di 120 pezzi, ha origine da tre nuclei collezionistici, corrispondenti ad altrettanti donatori: il patrizio Teodoro Correr (1750-1830), l’avvocato Pier Domenico Tironi (1796-1853) e lo studioso Emanuele Antonio Cicogna (1789-1868). La particolarità sta nel contesto tutto veneziano in cui i tre si mossero e nel quale si procacciarono le opere, che dunque potrebbero con buona verosimiglianza essere state presenti ab antiquo nella città lagunare. Si tratta di maioliche istoriate, per la maggior parte di produzione urbinate, tra le quali spiccano i 17 pezzi dell’affascinante quanto misterioso servizio dipinto da Nicola da Urbino, «il solo servizio istoriato rinascimentale rimasto in così grande numero unito», come scrive Timothy Wilson nel suo contributo. Al gruppo urbinate, si affiancano maioliche di Faenza, Forlì, Gubbio, Pesaro, Casteldurante, e Venezia.
Il catalogo è stato pubblicato grazie al sostegno della fondazione svizzera Ceramica Stiftung di Basilea, mentre i restauri di 18 opere sono stati eseguiti dal Laboratorio del Mic-Museo Internazionale della Ceramica di Faenza e finanziati dal comitato britannico Venice in Peril.
Maioliche italiane del Rinascimento
di Caterina Marcantoni Cherido, con saggi di Timothy Wilson e Andrea Bellieni, 377 pp., ill., Fondazione Musei Civici di Venezia, Venezia 2023, € 85
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