Il prossimo 17 giugno, Bonhams presenta  a New York Modern Design, un’asta che attraversa oltre un secolo di creatività, innovazione e maestria nella progettazione creativa. Dalle forme scultoree di Diego Giacometti alla visione avanguardista di Virgil Abloh, la selezione propone icone assolute e oggetti rari, uniti da una linea coerente di eccellenza formale e forza espressiva. Tra i lotti di punta spicca una coppia di sgabelli «X-Form» di Diego Giacometti, realizzati intorno al 1980 in bronzo patinato con cuscini in pelle. Firmati «DIEGO DG», questi pezzi esemplificano la raffinata poetica dell’artista, che seppe trasformare l’arredo in scultura. La stima è compresa tra i 400mila e i 600mila dollari. Altrettanto spettacolare è il lampadario «Moorish Turtleback» dei Tiffany Studios, databile al 1900 circa: un capolavoro in vetro opalescente e bronzo patinato, alto quasi due metri, commissionato su misura. Un raro esempio del dialogo tra artigianato e arte decorativa nella New York della Belle Époque (stima: 80mila – 120mila dollari). Tra i protagonisti dell’argenteria francese, una rara coppia di candelabri a sei luci di Jean E. Puiforcat, realizzati intorno al 1935 in argento e vermeil, che reca i marchi originali dell’autore. Simboli geometrici e rigore Art Déco si fondono in un equilibrio perfetto (stima: 50mila – 70mila dollari). La ricerca tecnica incontra il design concettuale nel tavolo «Poised» di Paul Cocksedge (2013), un pezzo che sembra sfidare la gravità. Ottenuto da un’unica lastra d’acciaio da mezza tonnellata, arrotolata come fosse carta, è il risultato di anni di calcoli sulla fisica dell’equilibrio. (30mila – 50mila dollari). Tra le opere più poetiche figura il tavolino «Oiseau L’Argent» di François-Xavier Lalanne, in alluminio con foglie articolate, realizzato intorno al 1990 e firmato «fxL». Una sintesi perfetta tra funzione e fantasia zoomorfa (30mila – 50mila dollari).

Mentre il gusto brutalista e primitivo di Rick Owens si manifesta nella coppia di tavolini «Stag T» (2018), in alabastro e corna di alce, oggetti scultorei e meditativi, firmati dallo stilista-artista statunitense (20mila – 30miladollari), il linguaggio più contemporaneo è rappresentato da Virgil Abloh, con una coppia di sedie «Antony» (2019) progettate per Vitra in acciaio verniciato e acrilico, oggetti-manifesto che incarnano la visione fluida tra moda, design e cultura urbana (15mila – 20mila dollari). Più intimo, ma di rara raffinatezza, è il contributo della ceramista Lucie Rie: una tazza con piedini in porcellana smaltata, realizzata intorno al 1980 e decorata con smalti verdi e manganese dorato è valutata tra gli 8mila e i 12mila dollari. E ancora, il design d’autore si ritrova nel «Tavolo Micarta» di Marc Newson (2007), prodotto in soli 10 esemplari per Gagosian Gallery, in composito fenolico e alluminio, pezzo da collezione che unisce estetica industriale e cura artigianale (30mila – 50mila dollari). Infine, chiude la carrellata di questi highlight un gioiello di luce: lo specchio firmato Line Vautrin, databile intorno al 1960, in talosel, lumaline e vetro. Un pezzo inconfondibile della «poetessa del riflesso», simbolo dell’eleganza francese del dopoguerra (20mila – 30mila dollari).