Veduta della mostra «At first sight» presso la Silverlens Gallery

Cortesia della Silverlens Gallery, Manila

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Veduta della mostra «At first sight» presso la Silverlens Gallery

Cortesia della Silverlens Gallery, Manila

Leo Valledor, il minimalista inaspettato

Alla Silverlens Gallery di Manila una retrospettiva sull’artista filippino-americano 

Si è aperta il 25 luglio presso la Silverlens Gallery di Manila una retrospettiva di Leo Valledor, artista nato a San Francisco nel 1936 da genitori filippini e ivi morto nel 1989. Valledor, che ha sempre vissuto negli Stati Uniti, è stato a lungo a fianco dei principali nomi del Minimalismo americano, tanto da partecipare a New York nel 1964 a una mostra presso la Kaymar Gallery insieme a Sol LeWitt e Donald Judd.

Il suo lavoro, spesso accostato a quello di Ellsworth Kelly e di Frank Stella, oscilla tra Minimalismo e pittura hard-edge e negli anni Settanta e Ottanta è stato esposto in istituzioni museali come il San Francisco Museum of Modern Art e il Los Angeles Museum of Contemporary Art.

Presente nelle collezioni di vari musei americani (incluso il Whitney di New York), la sua fama raramente ha varcato i confini statunitensi tanto che non era mai stato esposto nemmeno nel suo Paese di origine. «At first sight» (il titolo della mostra è tratto da una delle sue più belle opere) è infatti la sua prima esposizione nelle Filippine. «A prima vista» allude anche al fatto che Silverlens Gallery, grazie al lavoro delle direttrici Isa Lorenzo e Rachel Rillo, intende introdurre l’artista al pubblico locale (anche se a Manila alcuni collezionisti già possiedono sue opere).

La mostra, che è stata inaugurata alla presenza della vedova e del figlio dell’artista, presenta alcune opere su tela di grandi dimensioni, oltre a una serie di interessanti disegni preparatori, e rimarrà aperta fino al 17 agosto.

«At first sight» (1986) di Leo Valledor

Giorgio Guglielmino, 30 luglio 2024 | © Riproduzione riservata

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Leo Valledor, il minimalista inaspettato | Giorgio Guglielmino

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