«Synthetic Street» (2023) di Andrea Orejarena e Caleb Stein

© Orejarena & Stein

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«Synthetic Street» (2023) di Andrea Orejarena e Caleb Stein

© Orejarena & Stein

L’immaginario visivo e informativo Usa secondo Orejarena e Stein

La prima personale in Europa del duo newyorkese presenta ad Amburgo opere fotografiche e cinematografiche che affrontano le pratiche di simulazione e le narrazioni della disinformazione in rete

Con «Tactics & Mythologies: Andrea Orejarena & Caleb Stein», dal 7 settembre al 26 gennaio 2025 ospite dello spazio Phoxxi-Casa della Fotografia Temporanea, le Deichtorhallen danno avvio ad un nuovo ciclo di mostre che esplora gli intrecci tra fotografia contemporanea, cultura visiva delle comunità online e teorie del complotto tanto diffuse e di impatto nel nostro tempo. «Viral Hallucinations» è il titolo di questo nuovo progetto che si interessa delle diverse strategie documentaristiche nella nostra epoca di post-verità, affrontandone gli spazi ibridi online diventati in brevissimo tempo primaria fonte d’informazione per miliardi di persone. 

La prima personale in Europa del duo newyorkese Andrea Orejarena (1994) e Caleb Stein (1994) presenta in questo senso ad Amburgo opere fotografiche e cinematografiche che affrontano le pratiche di simulazione e le narrazioni della disinformazione in rete. I due artisti sono noti per i loro progetti concettuali-documentari su percezione individuale e costruzione collettiva della realtà, pubblicati, tra gli altri, da «New York Times», «The Guardian», «i-D Vice», «Vogue Italia» e «Wallpaper*». Hanno dato avvio alla loro ricerca nel 2020 iniziando ad esplorare la galassia dei social media e il modo in cui vi compare il mezzo fotografico, il ruolo fondamentale che vi gioca nella cultura dell’immagine artefatta. 

Il risultato di questi primi quattro anni di lavoro è un archivio di oltre 1.500 riproduzioni in cui è palese l’influenza delle narrazioni cospirative nella fattispecie della percezione del singolo dentro la società americana. I due progetti principali presentati in «Tactics & Mythologies», l’installazione «American Glitch» e l’opera «Long Time No See», si misurano rispettivamente con l’odierna realtà americana e l’immaginario ereditato dal passato nazionale condiviso della guerra in Vietnam. Se la prima si addentra nel sottobosco delle narrazioni fotografiche di fatti alternativi nei presunti luoghi della teoria del complotto e cercando continui rimandi con la storia fotografica americana on the road, la seconda va a toccare un nervo sensibilissimo della storia recente della nazione, interessandosi del ruolo che la fotografia può svolgere oggi nell'interazione tra percezione e immaginazione. Curata da Nadine Isabelle Henrich, la mostra apre a ritratti poetici e vedute paesaggistiche concentrandosi sulle forme visive dissonanti tra la comprensione soggettiva e la documentazione.

Una veduta dell’installazione «American Glitch» (2024) di Andrea Orejarena & Caleb Stein. © Deichtorhallen Hamburg. Foto Henning Rogge

Francesca Petretto, 05 settembre 2024 | © Riproduzione riservata

L’immaginario visivo e informativo Usa secondo Orejarena e Stein | Francesca Petretto

L’immaginario visivo e informativo Usa secondo Orejarena e Stein | Francesca Petretto