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Una veduta del mosaico scoperto in un contesto palaziale del IV secolo d.C. nella città di Adrianopoli (provincia turca di Karabük)

Foto: Agenzia Anadolu

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Una veduta del mosaico scoperto in un contesto palaziale del IV secolo d.C. nella città di Adrianopoli (provincia turca di Karabük)

Foto: Agenzia Anadolu

Lo splendido mosaico della sala di ricevimento del Palazzo di Adrianopoli

È stato portato alla luce da un’équipe di archeologi dell’Università di Karabük, guidata da Ersin Çelikbas, è datato al IV secolo d.C. e reca stilemi decorativi mai documentati prima nei contesti anatolici di quell’epoca

Gaspare Melchiorri

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Nel distretto di Eskipazar, all’interno della provincia turca di Karabük, nel sito dell’antica città di Adrianopoli (una delle tre città dell’antichità conosciute con questo nome), è stata scoperta una sala di ricevimento decorata con raffinati mosaici. Gli scavi, eseguiti sotto la direzione di Ersin Çelikbas, professore associato dell’Università di Karabük, che opera nell’ambito del progetto «Patrimonio per il futuro» del Ministero della Cultura e del Turismo, hanno fatto riemergere uno spazio che pare facesse parte di un complesso palaziale del IV secolo d.C.

Secondo gli archeologi che l’hanno portata a compimento, la scoperta è particolarmente significativa. Tenendo conto della stratigrafia, delle tecniche costruttive e dello stile dei mosaici, si può collocare cronologicamente la struttura in un particolare momento del tardo Impero romano, quando si impiegavano prassi edilizie a metà tra tradizione e innovazione.

Mentre gli archeologi proseguono il loro lavoro, alcuni particolari della sala contribuiscono a definire lo spazio in questione. I resti delle pareti e la qualità della pavimentazione qualificano l’area come un punto destinato a cerimonie o riunioni ufficiali. La pavimentazione della sala è al centro dell’attenzione degli archeologi. Al centro, due pavoni si chinano verso la stessa coppa, come se bevessero l’acqua per loro fonte di vita. L’immagine contiene simboli associati alla rinascita, all’immortalità e alla maestosità, e la qualità del manufatto rivela una mano esperta e una tradizione artigianale in pieno sviluppo.

Intorno a questa scena principale si svolge una serie di motivi geometrici e ornamentali: un nastro ondulato che delimita lo spazio, una stella a otto punte, nodi di Salomone e motivi che con la loro ripetizione danno un ritmo visivo alla decorazione.

Gli archeologi al lavoro sottolineano che alcuni di questi motivi non erano mai stati documentati prima nell’archeologia anatolica, circostanza che fa del mosaico un esemplare totalmente nuovo nel «campionario» decorativo della regione.

A prima vista, un buon ottanta per cento del mosaico è in ottimo stato di conservazione. Il ritrovamento di questa sala di ricevimento induce a rivalutare l’importanza storica dell'insediamento. Sebbene la città fosse nota per le sue strutture religiose e termali, la presenza di uno spazio palaziale con decorazioni così raffinate suggerisce uno status politico più nobile di quanto si sia finora pensato. Çelikbaş ha dichiarato che nel 2026 proseguiranno i lavori per portare alla luce ulteriori sezioni del palazzo.

Veduta aerea del sito in cui è stato scoperto il mosaico. Foto: IHA

Una veduta del mosaico scoperto ad Adrianopoli con decorazine geometrica continua. Foto: Agenzia Anadolu

Gaspare Melchiorri, 17 dicembre 2025 | © Riproduzione riservata

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Era anche filosofo e teorico della fotografia e dell’arte, fisico di formazione. Aveva 89 anni. «Dagli anni Sessanta-Settanta ha portato avanti la democratizzazione del gesto artistico», secondo la Fondazione Fiaf

Lo splendido mosaico della sala di ricevimento del Palazzo di Adrianopoli | Gaspare Melchiorri

Lo splendido mosaico della sala di ricevimento del Palazzo di Adrianopoli | Gaspare Melchiorri