Gianmarco Mazzi
Leggi i suoi articoliRingrazio gli Onorevoli interroganti per aver proposto questa interrogazione, che consente di fornire informazioni oggettive in merito alla mostra «Il Tempo del Futurismo», che si terrà dal 2 dicembre 2024 al 28 febbraio 2025 presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea.
La mostra celebrerà l’ottantesimo anniversario dalla scomparsa di Filippo Tommaso Marinetti, avvenuta il 2 dicembre 1944 ed esporrà circa 350 opere fra quadri, sculture, progetti, disegni, oggetti d’arredo, film, oltre a un centinaio tra libri e manifesti, con un’attenzione alla matrice letteraria del movimento marinettiano che non ha precedenti. In riscontro all’interrogazione promossa corre l’obbligo di far presente quanto segue.
Il prof. Gabriele Simongini, curatore designato dal ministro Sangiuliano, ha espresso fin dalle fasi propedeutiche all’organizzazione della mostra la volontà di avvalersi della collaborazione del prof. Alberto Dambruoso citato in ragione di ciò nelle richieste di prestito delle opere d’arte inviate dalla Direzione generale Musei ai vari istituti museali e prestatori privati. Si specifica, pertanto, che il prof. Simongini non ha mai designato un cocuratore, non trovandosi peraltro nella condizione di farlo. Parimenti, il curatore non ha designato alcun comitato scientifico, ma si è limitato a suggerire i nominativi di esperti della materia, nazionali e internazionali ai quali la Direzione generale Musei in attesa del perfezionamento della nomina della nuova direzione della Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea ha trasmesso un invito all’adesione al comitato in parola, nell’intento di valutarne la eventuale disponibilità.
In aggiunta, si evidenzia che la gran parte degli interpellati non ha fornito alcun riscontro. Attualmente, ad eccezione dell’incarico conferito al prof. Simongini, contrattualizzato formalmente da parte della Galleria, non è stato perfezionato nessun altro incarico volto alla costituzione del comitato scientifico. Per quanto concerne l’elenco delle opere, e i relativi testi di catalogo, si rappresenta che è prassi ordinaria nell’organizzazione delle mostre, richiedere un numero di prestiti di opere superiore a quello ritenuto necessario per la buona riuscita della manifestazione, preventivando che una certa percentuale di richieste possa non avere riscontro positivo. Tale approccio è stato seguito anche nel caso dell’esposizione in argomento, per la quale, fin dall’inizio, era stato preventivato un budget di un milione e mezzo di euro, che poi è stato confermato.
Il ridimensionamento, in termini qualitativi e quantitativi, del numero delle opere è stato deciso, dunque, dallo stesso professor Simongini con il vertice politico del Ministero e con la direzione della Galleria nazionale di arte moderna, tenendo conto, da un lato, dei prestiti accordati, dall’altro, della sostenibilità economica, nonché degli spazi effettivamente disponibili presso la Galleria, definiti progressivamente in ragione di valutazioni tecnicologistiche.
Alla luce di quanto detto, appare evidente che il curatore non sia stato esautorato in alcuna maniera, poiché le determinazioni relative alla mostra sono state assunte dallo stesso sulla base di riflessioni e stime condivise.
In considerazione di ciò, trova ragione anche la riduzione dei dipinti richiesti all’associazione culturale Futur-ism da cinquanta a due, selezionati, questi ultimi, in quanto i soli della serie ad essere stati oggetto di dichiarazione di interesse culturale.
A proposito delle sollecitazioni pervenute dagli esperti Massimo Duranti e Giancarlo Carpi, interpellati per una mera richiesta di disponibilità a far parte del comitato scientifico, si puntualizza che il direttore generale Musei non si è mai espresso nei termini indicati, presentati in virgolettato nel testo dell’interrogazione, ma che abbia esclusivamente precisato la mancata costituzione del comitato scientifico, come detto sopra, e che abbia rimandato al comitato organizzatore e alla Galleria ciascuno nell’ambito delle rispettive competenze, lo svolgimento di tutte le attività finalizzate alla realizzazione della mostra.
Infine, su eventuali azioni legali da intraprendersi avverso il Ministero della cultura da parte degli esperti interpellati, si comunica che non si è a conoscenza delle stesse e che non si ravvisano i presupposti giuridici alla luce di quanto sopra esplicitato.
Si conferma che la mostra «Il Tempo del Futurismo» si svolgerà, come da programma, a partire dal 2 dicembre prossimo presso la Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea, la quale sta coordinando le operazioni di progettazione e realizzazione dell’allestimento e quelle di movimentazione e trasporto delle opere, per cui sono stati finalizzati gli incarichi relativi a norma delle disposizioni legislative vigenti. Si aggiunge che le operazioni di allestimento sono in fase avanzata, posto che alcuni dei pezzi da esporre sono già stati ritirati dai prestatori e si trovano attualmente in giacenza presso la Galleria in attesa delle ultime operazioni allestitive.