«Los Angeles, 1990» di Franco Fontana (particolare)

© Franco Fontana

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«Los Angeles, 1990» di Franco Fontana (particolare)

© Franco Fontana

L’opera meno nota di Franco Fontana

Al Museo dell’Ara Pacis la prima grande mostra monografica dedicata al maestro modenese secondo cui la fotografia deve saper «rendere visibile l’invisibile»

«Franco Fontana. Retrospective» è il titolo della «prima grande mostra monografica» dedicata al famoso fotografo modenese, classe 1933, aperta dal 13 dicembre al 31 agosto nel Museo dell’Ara Pacis. Un viaggio attraverso il colore, elemento che da sempre contraddistingue il suo stile e il suo linguaggio. Jean-Luc Monterosso, curatore di fama internazionale e storico fondatore e direttore della Maison Européenne de la Photographie di Parigi, guida lo spettatore lungo un percorso inedito che mostra aspetti meno noti di Fontana, sottolineando l’influenza del maestro sulla fotografia contemporanea. In anni in cui quasi tutti gli artisti fotografavano in bianco e nero, il colore è stato il grande protagonista dei suoi scatti e il suo tratto più distintivo: una scelta ben precisa che, da più di cinquant’anni, porta con sé una forte valenza emozionale e psicologica. Paesaggi e architettura urbana, luci e ombre; colori vivaci e forti contrasti, linearità e astrattismo, «la fotografia non è ciò che vediamo, è ciò che siamo», afferma Fontana.

Celebri gli scatti dell’asfalto e della strada che corre veloce mentre si viaggia, in America, lungo la Route 66, «nel Camino» verso Compostela, o sulla via Appia. La figura umana compare di rado, come ombra quasi metafisica, nel reportage al Palazzo della Civiltà Italiana dell’Eur e poi come frammento nelle celebri piscine, specchi d’acqua azzurra in cui le linee femminili diventano elementi di sensualità e fascino. Le Polaroid, infine, pezzi unici e rari nel corpus delle opere in mostra, restano una tra le migliori espressioni della spontaneità e della capacità compositiva di Fontana, a volte audacemente ritoccate in fase di stampa. 

Conosciuto e amato in tutto il mondo, Fontana arriva nella capitale con alle spalle oltre 400 mostre, personali e collettive e più di 100 libri distribuiti in tutto il mondo. Instancabile sperimentatore, crede che la fotografia debba saper «rendere visibile l’invisibile». Per questa mostra si affianca a un grande curatore che conosce lui e il suo lavoro da più di quarant’anni e riesce a interpretarlo in un’ottica internazionale e inedita. 200 gli scatti selezionati, alternati a installazioni e video. Un viaggio dove non è importante descrivere la realtà, ma usarla come pretesto per raggiungere il suo significato emotivo e ideale. Tutto il resto è colore.

L’esposizione è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con l’organizzazione di Civita Mostre e Musei, Zètema Progetto Cultura e Franco Fontana Studio.

«Phoenix» (1979) di Franco Fontana. © Franco Fontana

Chiara Massimello, 11 dicembre 2024 | © Riproduzione riservata

L’opera meno nota di Franco Fontana | Chiara Massimello

L’opera meno nota di Franco Fontana | Chiara Massimello