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Chiara Coronelli
Leggi i suoi articoliLondra. Il quotidiano inglese «The Guardian» riporta che, al di là dei suoi molti altri talenti come fotografo, film maker, designer e sostenitore dei disabili, Lord Snowdon, scomparso lo scorso 13 gennaio, sarà soprattutto ricordato per essere il primo «commoner» ad avere sposato una principessa: «Quando, il 6 maggio del 1960, l’allora Antony Armstrong-Jones sposò la principessa Margaret, sorella minore della Regina Elisabetta II, divenne il primo non aristocratico a sposarsi nella famiglia reale dopo 400 anni; quando 18 anni più tardi divorziarono, stabilirono anche in questo caso un precedente».
Eppure Lord Snowdon è già noto prima di incontrare la futura moglie. Dopo gli studi di architettura all’Eton College, si dedica subito alla fotografia di moda e al design: nel 1956 ha già un contratto con «Vogue», e dal 1962 al 1990 col «Sunday Times», di cui diventa consulente artistico, per poi passare al «Telegraph Magazine». Lavora a lungo per l’agenzia Camera Press, continuando a pubblicare sulle pagine di «Vogue» e «Vanity Fair».
Tra le personalità passate davanti al suo obiettivo, nello studio di Pimlico Road, si ritrovano anche Laurence Olivier, Marlene Dietrich, Elizabeth Taylor, fino a Britt Ekland e Peter Sellers, Bruce Chatwin, Jack Nicholson e David Bowie. Senza dimenticare i ritratti a Lady Diana e agli abitanti di Buckingham Palace, che continua a fotografare anche dopo il divorzio, essendo rimasto in ottimi rapporti con i regnanti.
Nel 2001 la National Portrait Gallery gli dedica «Photographs by Snowdon», una grande retrospettiva dove vengono esposte 180 immagini realizzate lungo tutta la sua carriera. Ed è alla stessa istituzione londinese che l’autore donerà poi 130 stampe originali tra le quali anche i ritratti di John Hurt e Julie Christie, di Graham Greene, Barbara Hepworth, e dello storico dell’arte Anthony Blunt. Figura controcorrente e di grande fascino, ribelle ma senza deroghe a una correttezza innata, Lord Snowdon avrebbe compiuto 87 anni il prossimo 7 marzo. Di di lui restano anche i molti libri fotografici pubblicati, i documentari per la televisione, la lotta per i diritti dei disabili, e persino la voliera dello zoo di Londra che porta la sua firma.

Lord Snowdon

Bruce Chatwin in un celebre ritratto di Lord Snowdon
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