Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Laura Lombardi
Leggi i suoi articoliÈ al via, grazie all’accordo tra Fondazione Licia e Carlo Ludovico Ragghianti e la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca (presieduta da Marcello Bertocchini), il progetto del Centro delle Arti Lucca, la cui fondazione omonima presieduta da Alberto Fontana si è costituita a maggio 2024 con una previsione di investimento su questa impresa di oltre 10 milioni di euro.
Il Centro, presentato oggi 9 aprile, avrà sede in un edificio storico, con entrata principale da Piazzale Verdi, il cui intervento di riqualificazione è stato affidato a Too Studio di Reggio Emilia. La conclusione dei lavori è prevista entro fine 2027. La missione del Centro sarà quella di costituire un polo museale a vocazione internazionale in grado di organizzare mostre ed eventi di alta qualità che «curate dai migliori esperti, uniranno rigore scientifico e accessibilità», come spiega Paolo Bolpagni, direttore generale della Fondazione: «Ci impegneremo per proporre un’offerta originale e distintiva, evitando di replicare modelli già esistenti».
L’edificio, un torrione con spazi di 2.500 metri quadrati, che un tempo ospitava un ospedale, poi il Cinema Nazionale, un asilo e un dopolavoro della Manifattura Tabacchi, è situato in un contesto strategico per accessibilità e visibilità. Il progetto di Too Studio (dove il «too» è inteso in senso inclusivo anche verso l’alterità), fondato nel 2013 dagli architetti Marco Denti e Monica Gambini, è stato scelto, in una rosa di cinque, per il dettagliato piano degli interventi che contemperano esigenze legate alla futura funzione di quel luogo, con il mantenimento delle caratteristiche architettoniche e delle rilevanze artistiche: il concetto intorno a cui ruota è infatti «riconoscibilità», per recuperare l’identità e il significato storico che quel luogo riveste per la comunità lucchese, rendendolo fruibile a un pubblico più numeroso e vario, valorizzando ciò che è racchiuso all’interno ma proponendo attività per riattivare nuovi interessi e la memoria di chi lo frequenterà.
Il visitatore sarà accolto nell’ampia sala affrescata della torre e sempre al piano terra troverà bookshop e caffetteria, mentre i grandi volumi dell’edificio saranno rimodulati con l’inserimento di soppalchi, in modo da realizzare una sequenza di sale espositive e flessibili, variabili in relazione alle opere che saranno esposte. La luce naturale, proveniente dalle grandi finestre, sarà modulata, connettendo spazio espositivo e contesto urbano. Se le varie sale saranno dedicate a mostre temporanee, l’ultimo piano dell’edificio invece è destinato ad accogliere l’esposizione permanente di una selezione dei pezzi più significativi della collezione d’arte della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, con opere di rilievo legate alla storia cittadina.
L’architetto Monica Gambini sottolinea come il progetto riannodi «i fili della storia e della cultura tra l’edificio e la comunità in una nuova trama, nella quale si potranno trovare intrecci per futuri ulteriori legami». La suddivisone funzionale degli spazi, necessaria anche sotto il profilo della sicurezza e delle condizioni microclimatiche da garantire nelle sale espositive, si riflette sia all’esterno, con leggeri interventi per identificare in modo unitario gli ingressi, sia all’interno dell’edificio, con la realizzazione di tre collegamenti verticali, disposti in modo da rispondere alle esigenze specifiche delle diverse funzioni e di una totale accessibilità.

Un render dell’interno del Centro delle Arti Lucca

Un render dello spazio d’accoglienza del Centro delle Arti Lucca
Altri articoli dell'autore
In due giornate di convegno, il 15 e il 16 aprile, si farà il punto su quanto è emerso in quattro anni di analisi diagnostiche e restauri degli affreschi di Masolino, Masaccio e Filippino Lippi nella Chiesa di Santa Maria del Carmine
A Palazzo Medici Riccardi, dove lavorò per quasi quarant’anni, una grande retrospettiva sull’«architetto ma anche eccellente scultore e decoratore d’interni» che operò a Firenze tra Sei e Settecento
La tela recentemente acquisita dal MiC per il Museo Nazionale di Arte Medioevale e Moderna sarà fruibile dal 4 aprile nelle sale dedicate al Cinquecento e al Manierismo, in dialogo con opere di Vasari
Nella Fondazione Ragghianti di Lucca sono riuniti i pezzi iconici, alcuni molto rari, che nel secondo dopoguerra furono esposti in mostre itineranti per gli Stati Uniti