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Folla nella Salle des États al Louvre, dov’è esposta la «Gioconda» di Leonardo

Foto Luana De Micco

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Folla nella Salle des États al Louvre, dov’è esposta la «Gioconda» di Leonardo

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Macron annuncia il «nuovo Rinascimento» del Louvre

Dopo il dossier presentato dalla direttrice sulle carenze del museo, il presidente della Repubblica ha illustrato il suo progetto per rivitalizzarlo: un cantiere dal 2026 al 2031, senza chiusura al pubblico. Nuovi spazi, nuovi ingressi e una sala tutta per la «Gioconda». Spesa prevista: non meno di 400 milioni di euro

Luana De Micco

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La creazione di nuovi spazi espositivi e di una sala solo per la «Gioconda», con accesso e biglietto indipendenti, ma anche di un nuovo grande ingresso al museo, per decongestionare la Piramide di vetro che, inaugurata nel 1989, era stata progettata da Ieoh Ming Pei per accogliere 3-4 milioni di persone all’anno, mentre nel 2024 sono stati 8,7 milioni: ieri a Parigi, nella Salle des États del Louvre, con il capolavoro di Leonardo alle sue spalle, il presidente Emmanuel Macron ha annunciato il progetto «Nuovo Rinascimento», un cantiere su cinque anni, senza chiusura al pubblico, dal 2026 al 2031, al termine del quale il museo parigino sarà in grado di accogliere fino a 12 milioni di visitatori all'anno.

Un vasto progetto di estensione e di restauro (per il quale non è stato precisato il budget, ma si parla di più di 400 milioni di euro), che risponde al grido d'allarme di Laurence des Cars, la presidente direttrice del Louvre, che in una nota alla ministra della Cultura, Rachida Dati, filtrata alcuni giorni fa nei media, aveva messo in evidenza le diverse criticità del museo: infiltrazioni d'acqua, macchie di umidità, «avarie», «vetustà delle installazioni tecniche». La des Cars aveva poi sollevato la questione, già nota da tempo, del sovraffollamento della sala della «Gioconda», dove si accalcano ogni giorno anche più di 20mila persone, con lunghe file e alla fine molta delusione, poiché il quadro, di modeste dimensioni, è posto in un vetro (blindato) a tre metri di distanza, senza possibilità di osservarlo da vicino.

«Sono stati realizzati importanti investimenti, ma il ritmo di obsolescenza è accelerato, ha osservato la presidente del museo. Il Louvre deve reinventarsi se vuole rimanere un riferimento, offrire servizi di qualità, essere più umano e accessibile». Il bando di concorso per architetti sarà pubblicato entro l'estate 2025. Il presidente Macron, impopolare e isolato politicamente dallo scioglimento dell'Assemblea nel giugno 2024, e ora alla ricerca di nuovo lustro, ha dunque lanciato il suo terzo grande progetto culturale, dopo l'apertura della Cité internationale de la langue française, a Villers-Cotterêts, nell'ottobre 2023, e la riapertura lo scorso dicembre della Cattedrale di Notre-Dame, di cui per cinque anni ha seguito in prima persona il cantiere di restauro. Inizia una «nuova tappa nella vita della Nazione», ha detto.

I nuovi spazi espositivi saranno ricavati sotto la Cour Carrée: «Questo progetto permetterà di esporre meglio, di ripensare il percorso e reinventare in profondità il museo», ha detto il presidente. Il percorso di intere sale sarà allora ripensato e sarà possibile anche spostare la Monna Lisa, per darle una sala sua, con un allestimento più adeguato al capolavoro, meta dell'80% dei visitatori del museo ogni giorno: i lavori «permetteranno al tempo stesso una frequentazione diversa e più serena della Sala degli Stati e le condizioni di esposizione e di spiegazione che la Gioconda merita», ha aggiunto Macron. 

Il futuro nuovo grande ingresso sarà aperto sulla facciata con la Colonnade de Perrault, voluta da Luigi XIV ed edificata tra il 1660 e il 1670. Il Comune di Parigi ha annunciato, ieri stesso, sulla scia del discorso di Macron, lavori anche per sistemare il piazzale ai piedi del colonnato, che si affaccia sulla chiesa di Saint Jean l'Auxerrois. Il presidente ha parlato di «progetto realista e finanziato», che non peserà sui contribuenti. L'intero costo del cantiere sarà coperto dalle risorse proprie del Louvre, incassi della biglietteria (100 milioni di euro circa nel 2023) e operazioni di mecenatismo (25,2 milioni di euro nel 2023), a cui si aggiungono gli introiti (165 milioni di euro su dieci anni) per l'affitto del marchio a Abu Dhabi. È previsto inoltre l'aumento del prezzo del biglietto (oggi a 22 euro) per i visitatori in arrivo da Paesi fuori dall'Unione Europea dal primo gennaio 2026. Da parte sua, il Ministero della Cultura ha stanziato, nel suo bilancio del 2025, 10 milioni di euro per portare avanti gli studi preventivi al progetto.

Luana De Micco, 29 gennaio 2025 | © Riproduzione riservata

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