Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image
Image

Mappava le vicissitudini del mondo

Michele Dantini

Leggi i suoi articoli

Il terzo tomo del catalogo generale dell’opera di Boetti, a cura di Jean-Christophe Ammann, scomparso lo scorso 13 settembre a 76 anni, include tutte le opere di grande formato realizzate tra 1980 e 1987. Dunque una parte delle Mappe, i Grandi ricami (tra questi la serie Tutto), le Biro, gli Aerei.

Le Mappe pubblicate stavolta rimandano al periodo dell’occupazione sovietica dell’Afghanistan, e rivelano differenze nel modo in cui Boetti organizza il processo di ricamo. Impossibilitato a recarsi in Afghanistan per controllare l’esecuzione del lavoro, si avvale in misura crescente di collaboratori in loco. Deve tuttavia presto rinunciare anche a questi, costretti a fuggire dalla capitale Kabul per cercare sicurezza nei villaggi lontani, e finisce così per avvalersi di ricamatrici afghane migranti, reclutate ad esempio nel campo profughi di Peshawar, in Pakistan. 

Le Mappe degli anni Ottanta testimoniano le vicissitudini geopolitiche del decennio, che assiste alla dissoluzione dell’Impero sovietico e alla fine della contrapposizione tra blocchi. Mutano numerose bandiere di Stati e le bandiere di alcune nuove nazioni nate dal processo di decolonizzazione, ad esempio la Namibia, esordiscono nel ricamo boettiano (nelle Mappe anteriori al 1990, anno dell’indipendenza namibiana, l’«Africa del Sud-Ovest» era indicata in bianco per l’ostilità di Boetti contro il regime sudafricano). 

L’artista si riserva come di consueto il bordo per l’inserimento di commenti, citazioni, cronache, brani di corrispondenza; ma più spesso lascia che ad amministrare le scritte in farsi della cornice siano adesso i collaboratori afghani. «Larga approssimazione grande tolleranza»: il processo creativo si giova agli occhi di Boetti di una parte di casualità e di disordine. 

È evidente che un Catalogo generale ha obblighi celebrativi cui quasi mai è dato sottrarsi, e non è qui che ragionevolmente cercheremo gli studi più innovativi. 

Prevalgono tuttavia, anche in questo terzo tomo boettiano, scelte di agiografia che non siamo certi rispettino in pieno l’istrionica complessità e le molteplici inquietudini dell’artista, evocato pacificatamente come «vecchio saggio». Desta stupore, pur nella meritevole attività di raccolta, classificazione e pubblicazione svolta in questi anni dall’Archivio Alighiero Boetti, la grande distanza dell’impresa del Catalogo generale dal mondo della ricerca scientifica, particolarmente di più recente generazione, e dai contributi qualificati e attendibili che essa ha dato e potrà dare a una più avvincente conoscenza dell’artista.

Alighiero Boetti. Catalogo generale. Tomo terzo/1, a cura di Jean-Christophe Ammann, 208 pp., 400 ill., Electa, Milano 2015, € 140,00

Michele Dantini, 03 novembre 2015 | © Riproduzione riservata

Mappava le vicissitudini del mondo | Michele Dantini

Mappava le vicissitudini del mondo | Michele Dantini