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Metal Soundz, la relazione orizzontale tra arte e industria

Il 27 e 28 settembre a Leinì l’officina ModuloVentisei apre le porte alla seconda edizione del progetto espositivo con undici artisti e un omaggio a Sergio Ragalzi, coinvolgendo anche la vicina Cimi 

Rosalba Cignetti

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A Leinì, alle porte di Torino, l’officina ModuloVentisei di Pierfranco Giolito è specializzata in lavorazioni metalliche e progetti di design. Il 27 e 28 settembre 2025 ospiterà la seconda edizione di Metal Soundz, che per due giorni trasformerà il sito produttivo in museo, aprendo i suoi ambienti interni ed esterni a installazioni e opere d’arte contemporanea. Il progetto è stato ideato e curato da Olga Gambari e Marco Enrico Giacomelli come una grande installazione diffusa. Non coinvolge infatti solo gli interni e il cortile dell’officina, ma anche la vicina Cimi, azienda leader nella ventilazione industriale con sistemi di controllo di ultima generazione, permettendo all’innovazione tecnologica incontra l’innovazione artistica. Gli undici artisti invitati rappresentano mondi e generazioni diverse. Enrica Borghi, che da anni lavora sul riuso dei materiali di scarto, porta opere che parlano di sostenibilità e memoria. Marinella Senatore, con la sua pratica partecipativa, costruisce dispositivi di relazione e comunità. Martino Gamper, noto a livello internazionale per le sue incursioni tra design e arte, reinterpreta gli oggetti quotidiani in chiave sperimentale. Studio Nucleo, collettivo torinese che da sempre indaga il confine tra arte e design, presenta lavori capaci di trasformare il metallo in scenari visionari. Accanto a loro, Laura Castagno, Filippo Centenari, Elena El Asmar, Pierluigi Fresia, Carlo Galfione, Lesels e Marina Sasso contribuiscono a creare un mosaico di linguaggi che spazia dalla pittura alla scultura, dal video alla performance. In questo paesaggio, l’omaggio a Sergio Ragalzi (1951–2024): le sue tele, cariche di tensione e inquietudine, dialogano naturalmente con l’anima ruvida e metallica di un’officina. Metal Soundz è un’operazione culturale che punta a ridefinire il concetto stesso di mostra. Non più un evento isolato, chiuso nei confini del white cube, ma un processo condiviso, che coinvolge curatori, artisti, gallerie, sponsor e soprattutto il pubblico. Per questo il programma prevede momenti di partecipazione diretta, come la colazione e il tour guidato con gli artisti la mattina di domenica 28 settembre. Un progetto indipendente mirato a unire mondi apparentemente distanti – industria e arte contemporanea – in una rete di relazioni orizzontali. Il luogo produttivo diventa generatore di cultura e l’arte ritrova la sua dimensione vitale e collettiva.

 

 

Rosalba Cignetti, 15 settembre 2025 | © Riproduzione riservata

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