Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Alessia De Michelis
Leggi i suoi articoliSi spera che, con la fine di ottobre, finisca anche un brutto periodo per le istituzioni culturali. Dopo il furto della «Natura morta con chitarra» di Picasso durante un trasferimento da Madrid a Granada per l’allestimento di una mostra e il clamoroso colpo al Musée du Louvre, è stata diffusa la notizia di una rapina all’Oakland Museum of California (Ocma).
Alle 3.30 del mattino di mercoledì 15 ottobre sono stati rubati mille oggetti da un magazzino che funge da deposito del museo. Il bottino, il cui valore totale non è ancora stato reso noto, comprende gioielli, cesti di nativi americani, dagherrotipi, sculture in osso o avorio, spille, trofei e souvenir.
«Questo furto è un atto deplorevole che priva il pubblico del patrimonio culturale del nostro Stato, ha dichiarato la direttrice generale dell’Ocma, Lori Fogarty. La maggior parte di questi oggetti è stata donata al museo da generosi benefattori. Stiamo collaborando con la città, la polizia e l’Fbi per recuperarli».
La collezione dell’istituzione californiana è costituita da più di 90mila opere di artisti locali dalla fine del XVIII secolo, quasi 2 milioni di manufatti e fotografie che documentano la storia e i popoli dello Stato e più di 100mila esemplari naturali, immagini e registrazioni sonore di specie e ambienti della California.
È la terza volta in 15 anni che l’Ocma è nel mirino dei ladri, motivo per cui è stato immediatamente rafforzato il sistema di sicurezza con l’aggiunta di telecamere di sorveglianza, ad esempio. Le autorità ora sperano che, rendendo pubblica la notizia e condividendo informazioni sugli oggetti rubati, anche la popolazione locale possa contribuire al ritrovamento.
Altri articoli dell'autore
Dopo il vernissage della sede milanese, il 28 novembre aprirà i battenti il nuovo presidio espositivo dedicato al dialogo tra arte contemporanea, cultura manageriale e sviluppo sociale
Con il progetto «La cultura cura, la bellezza salva» il museo rafforza la propria vocazione inclusiva e il suo ruolo nel welfare culturale, coinvolgendo persone con Alzheimer, Parkinson, fibromialgia, stress e stati d’ansia grazie alla collaborazione con associazioni di volontariato del territorio
Riflettendo sulla rete di cavi sottomarina e sulla quantità di dati e informazioni che trasporta, l’artista ha raccolto fotografie per un archivio eterogeneo di sguardi sul mare, capace di superare confini linguistici e geopolitici. Dal 3 dicembre sono esposte da Circolo, a Milano
La nomina, annunciata lo scorso 10 novembre, è un omaggio al suo ruolo nella promozione dell’arte contemporanea e nella facilitazione degli scambi culturali, sia nella regione che su scala internazionale



