«Blacksmiths» (2024) di Małgorzata Mirga-Tas

© Małgorzata Mirga-Tas. Cortesia dell’artista e della Lito and Kim Camacho Collection. Foto: Marcin Tas

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«Blacksmiths» (2024) di Małgorzata Mirga-Tas

© Małgorzata Mirga-Tas. Cortesia dell’artista e della Lito and Kim Camacho Collection. Foto: Marcin Tas

Mirga-Tas artista rom contro i pregiudizi

La Tate St Ives presenta la prima mostra in Gran Bretagna dell’autrice che con i suoi collage di tessuti sfida pregiudizi e stereotipi che gravano sul suo popolo

Dal 19 ottobre al 5 gennaio 2025 la Tate dedica la prima mostra in Gran Bretagna a Małgorzata Mirga-Tas, artista e attivista rom basata a Czarna Góra, nella Polonia meridionale, protagonista nel 2022 del Padiglione della Polonia alla 59. Biennale di Venezia con il ciclo «Re-enchanting the World». Il mezzo espressivo scelto da Mirga-Tas, nata nel 1978, per sfidare da una prospettiva femminile e femminista pregiudizi e stereotipi che gravano sul popolo rom è il collage di tessuti, all’origine di complessi patchwork da lei stessa definiti «microportatori di storia», spesso realizzati insieme ad altre donne della sua comunità. Sono oltre 25 le opere selezionate per la mostra curata in Cornovaglia da Anne Barlow, direttrice della Tate St. Ives, che presenta anche nuove opere inedite oltre alle tre già presenti nelle collezioni della Tate: i paraventi «Sewn with Threads» e «My Mother» (entrambi del 2019), appartenenti al ciclo «Roma Madonna» (2016-20), e l’«arazzo» «The Three Graces» (2021), esposto per la prima volta da quando è stato acquisito.

Tra gli altri higlights spiccano un pannello appartenente alla serie «Out of Egypt» del 2021 e «Giugno», tratto da quel ciclo di 12 pannelli monumentali «Re-enchanting the World» che da Venezia ha proiettato l’artista nel panorama dell’arte contemporanea internazionale. «Il progetto è un tentativo di mostrare il posto della comunità Rom nella storia dell’arte europea con l’obiettivo non solo di rivendicare una nostra narrazione e documentare la nostra storia, da sempre marginalizzata dalla storiografia tradizionale, ma anche di rivelare la vita quotidiana negli insediamenti Rom contemporanei, ha affermato Mirga-Tas.  Seguendo la struttura narrativa della Sala dei Mesi di Palazzo Schifanoia a Ferrara, l’opera è composta da dodici immagini corrispondenti ai dodici mesi, divise in tre fasce orizzontali. La fascia superiore racconta la storia dell’arrivo dei Rom in Europa, quella centrale la forza femminile e il potere delle donne di incantare il mondo e quella inferiore la vita attuale dei Rom polacchi». Tra i temi affrontati dall’artista nel suo lavoro compaiono anche specifici momenti storici, come il genocidio rom avvenuto a opera dei nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Ai sopravvissuti di quello sterminio rendono omaggio in mostra sei ritratti della serie «Siukar Manusia» (2022), che raffigurano gli abitanti rom di prima generazione del distretto di Nowa Huta a Cracovia, composti da sopravvissuti ai campi di concentramento, tra cui attivisti ed eminenti musicisti.

Małgorzata Mirga-Tas, 2023. Foto: Hendrik Zeitler

Elena Franzoia, 17 ottobre 2024 | © Riproduzione riservata

Mirga-Tas artista rom contro i pregiudizi | Elena Franzoia

Mirga-Tas artista rom contro i pregiudizi | Elena Franzoia