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Una veduta dell’allestimento del Laboratorio Neanderthal con le scoperte di Grotta Guattari nel Museo delle Civiltà, Roma

Photo: Giorgio Benni

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Una veduta dell’allestimento del Laboratorio Neanderthal con le scoperte di Grotta Guattari nel Museo delle Civiltà, Roma

Photo: Giorgio Benni

Museo delle Civiltà: nella «rinnovata» Sala Guattari un salto temporale di 60mila anni

Nell’istituzione romana da oggi è aperto il Laboratorio Neanderthal, nuova area espositiva e multimediale dei reperti provenienti dal sito preistorico di San Felice Circeo (Latina)

Samantha De Martin

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La percussione di due pietre accende la scintilla fino a produrre un fuoco. Una iena si aggira tra elefanti e stambecchi, mentre i rumori dentro e fuori la Grotta Guattari restituiscono la vita quotidiana degli uomini di Neanderthal con un salto temporale di 60mila anni.

Grazie a un allestimento multimediale accattivante, il celebre sito preistorico situato a San Felice Circeo (Latina) si racconta nella nuova area espositiva inaugurata al Muciv-Museo delle Civiltà e aperta al pubblico dal 18 dicembre.

Il Laboratorio Neanderthal, questo il nome dello spazio, come ha ribadito il direttore Andrea Viliani, configura il Muciv come «epicentro di una ricerca attiva e costante attorno all’archeologia e alla cultura umana».

La nuova Sala Guattari accoglie la musealizzazione permanente di alcuni tra i reperti più straordinari provenienti dall’omonima Grotta, trasferiti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina.

Questo allestimento che, come ha spiegato Luigi La Rocca, capo del Dipartimento per la Tutela del Patrimonio Culturale, «dà ragione del ruolo centrale del cranio di Homo neanderthalensis rinvenuto nel 1939 all’interno della Grotta Guattari, nello studio di questo celebrato antenato», permette ora di ricollocare il prezioso reperto fossile nel suo contesto. Il cranio, conservato dal 1961 nel Museo dedicato al paletnologo Luigi Pigorini, l’attuale Muciv, è stato infatti integrato con altri reperti fossili umani rinvenuti durante le ricerche archeologiche, ancora in corso, condotte a partire dal 2019 dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Frosinone e Latina.

L’allestimento multimediale firmato Studio Azzurro sotto la direzione artistica di Leonardo Sangiorgi e Giuseppe Carmosino, a cura di Maria Grazia Filetici e Andrea Viliani, si avvale di contenuti scientifici redatti con la supervisione di un comitato tecnico-scientifico composto, tra gli altri, dal direttore Generale Musei Massimo Osanna.

«Il Muciv, ha detto Osanna, rappresenta un hub culturale, una best practice, a testimonianza di come si possa fare ricerca insieme, produrre conoscenza e divulgarla in maniera accessibile trasformando il patrimonio del passato in una risorsa per il presente».

Una veduta dell’allestimento del Laboratorio Neanderthal con le scoperte di Grotta Guattari nel Museo delle Civiltà, Roma. Photo: Giorgio Benni

Una veduta dell’allestimento del Laboratorio Neanderthal con le scoperte di Grotta Guattari nel Museo delle Civiltà, Roma. Photo: Giorgio Benni

Il progetto, frutto di un’articolata collaborazione interistituzionale e interdisciplinare, che ha coinvolto anche la Direzione Generale Musei, l’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna, la Sapienza, l’Università di Firenze e Tor Vergata, inaugura l’agenda con cui nel 2026 il Museo delle Civiltà celebrerà i 150 anni dall’apertura del Regio Museo Preistorico Etnografico da parte dell’archeologo Luigi Pigorini.

Intanto in questa macchina del tempo che è il Laboratorio Neanderthal la visita virtuale alla Grotta Guattari permette di ricomporre i pezzi di una storia affascinante, ambientata sul fianco orientale del monte Circeo. Un piano sequenza continuo guida il pubblico dall’esterno, dove le nuove ricerche stanno mettendo in luce un’occupazione umana intensa come mostra la presenza di un focolare e abbondanti manufatti, verso i suoi spazi più interni.

Il 24 febbraio 1939 un operaio che lavorava in un terreno di proprietà di Angelo Guattari individuò per caso l’apertura della grotta, già ostruita da una frana decine di migliaia di anni prima. Riemersero un cranio, attribuito a Homo neanderthalensis, e una mandibola. Le successive ricerche coordinate da Alberto Carlo Blanc e Luigi Cardini portarono alla luce molti resti di fauna e strumenti in pietra, oltre a una seconda mandibola. A lungo si credette che il cranio Guattari fosse un’evidenza di cannibalismo rituale, ma dagli studi degli anni ’80 si evinse che la grotta fosse, nelle sue ultime fasi, una tana di iene e che i resti umani, al pari di quelli di altri animali, fossero stati probabilmente introdotti al suo interno da questi carnivori.

A partire dal 2019 furono individuati altri 15 resti umani, tra elementi del cranio e del post-cranio e alcuni denti. L’ultima «sorpresa» riguarda la calotta umana scoperta nel 2020.

I reperti in pietra esposti in vetrine luminose accanto a quelli di animali, inclusi cervi, cavalli, iene, svelano infine una particolare lavorazione paleolitica definita da Blanc «industria litica pontiniana», diffusa tra Toscana e Campania.

A uno spazio più raccolto Studio Azzurro affida invece l’esposizione, per la prima volta al pubblico, dei reperti umani, più rari, che testimoniano la presenza al Circeo dei neandertaliani, uomini altamente sociali che utilizzavano il fuoco, adottavano una dieta varia e seppellivano i defunti.

In questo dialogo tra ricerca scientifica e narrazione museale linguaggio visivo, luminoso e sonoro si intrecciano. Supporti multimediali e schede interattive si alternano a schermi sincronizzati. «Lo stile adoperato, spiega Leonardo Sangiorgi, è quello delle illustrazioni ottocentesche dei primi musei di scienze naturali, volutamente proiettate su schermo translucido per fare da contraltare alle vetrine che custodiscono i reperti».

Il nuovo Laboratorio Neanderthal sarà costantemente arricchito con gli aggiornamenti provenienti dalle ricerche ancora in corso e che nel tempo renderanno l’esperienza ancora più intensa.

Una veduta dell’allestimento del Laboratorio Neanderthal con le scoperte di Grotta Guattari nel Museo delle Civiltà, Roma. Photo: Giorgio Benni

Samantha De Martin, 18 dicembre 2025 | © Riproduzione riservata

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