Ermanno Rivetti
Leggi i suoi articoliMentre il mondo artistico londinese si prepara per un altro frenetico mese di ottobre, le fiere Frieze London (14-17 ottobre) e Frieze Masters (14-18 ottobre) stanno progressivamente migliorando aggiunte e cambiamenti strutturali introdotti lo scorso anno
L’evoluzione principale è dietro le quinte, nella dirigenza, piuttosto che nel contenuto delle fiere. Victoria Siddall, già a capo di Frieze Masters, dirige ora entrambe le fiere (oltre a Frieze New York) con le sue colleghe Abby Bangser e Jo Stella-Sawicka, mentre Matthew Slotover e Amanda Sharpe hanno fatto un passo indietro. A Frieze Masters, il curatore indipendente Norman Rosenthal sovrintende a una nuova sezione intitolata «Collections», che consiste in otto eclettiche presentazioni «che sembrano l’avvio di una mostra museale» da parte di gallerie nuove per la fiera, dice la Siddall. «Qui le differenze di prezzo sono enormi perché vogliamo far vedere i diversissimi generi di collezione che possono essere assemblate». Lo scorso anno la presentazione di Rosenthal di un ipotetico appartamento di un collezionista parigino degli anni ’60 nello stand di Helly Nahmad aveva suscitato molto interesse, quindi le aspettative per questo progetto sono notevoli.
Ci saranno anche più collaborazioni tra gallerie, come lo stand condiviso di Hauser & Wirth con la Moretti Fine Art. Oltre all’antiquario fiorentino sono undici gli espositori italiani presenti, tra specialisti di arte antica, moderna e contemporanea: oltre a Sperone Westwater, i fiorentini Bacarelli e Botticelli e Tornabuoni, i milanesi Cardi, Robilant+Voena, Tega, il romano Lampronti, il toscano Continua, da Torino Franco Noero, da Bologna P420. Ad accompagnare le fiere ci saranno gli abituali «Frieze Sculpture», «Frieze Talks» e «Frieze Projects», il programma non profit finanziato per la prima volta dalla Luma Foundation. La Deutsche Bank è ancora lo sponsor principale di entrambe le fiere.
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