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Richter polare

Nell'asta di arte contemporanea dell'8 marzo Sotheby's mette in vendita uno dei tre dipinti di iceberg esistenti di Gerhard Richter

Ermanno Rivetti

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Con un’immagine in linea con le gelide temperature di inizio gennaio, Sotheby’s in quei giorni diramava il comunicato stampa del lotto principale della sua vendita serale di arte contemporanea dell’8 marzo a New Bond Street: «Eisberg» di Gerhard Richter (1982): stime comprese tra 8 e 12 milioni di sterline.

L’opera è considerata uno dei migliori paesaggi dell’artista tedesco e potrebbe rivelarsi particolarmente appetibile per i collezionisti essendo il più grande dei tre dipinti di iceberg da lui realizzati.

Uno appartiene a Doris Fisher (la fondatrice, col marito Donald scomparso nel 2009, della catena di negozi di abbigliamento Gap), che l’ha promesso al San Francisco Museum of Modern Art. L’altro è stato venduto da Sotheby’s a Londra nel 2012 per 5,3 milioni di euro (diritti compresi) ed è quindi improbabile che ricompaia presto sul mercato.

L’opera ora in asta era stata acquistata nel 1983 dall’attuale proprietario (un europeo), che l’ha consegnata a Sotheby’s senza garanzie.

«Abbiamo molta fiducia nel mercato di Richter, dichiara Alex Branczik, direttore senior e responsabile per l’arte contemporanea di Sotheby’s in Europa, e poi in tempi recenti non abbiamo mai visto un paesaggio così importante. Il paesaggio come genere è stato uno dei principali interessi di Richter nel corso di tutta la sua carriera, ma rispetto ai dipinti astratti l’artista ha realizzato pochissime opere con questo soggetto. È interessante perché Richter ha dipinto soprattutto paesaggi molto banali, mentre questa probabilmente è l’opera più romantica che abbia mai creato».

Richter lo dipinse nel 1982 dopo il divorzio dalla prima moglie Ema con la quale era stato sposato ben 25 anni. Secondo il suo biografo, Dietmar Elger, l’artista lo dipinse mentre cercava di «superare un periodo difficile della sua vita».

I problemi però si erano manifestati già nel 1972, quando l’artista fece un viaggio in Groenlandia e scattò delle fotografie che sarebbero poi servite per «Eisberg». Richter in seguito disse che il progetto era stato «una scusa per andarsene».

Se Richter è il pezzo di punta delle aste di marzo, Branczik anticipa che nelle prossime vendite di contemporaneo non mancheranno diverse altre opere di artisti tedeschi di spicco.

Ermanno Rivetti, 05 febbraio 2017 | © Riproduzione riservata

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Richter polare | Ermanno Rivetti

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