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Un’opera di Cristina Lavosi

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Un’opera di Cristina Lavosi

Nuove modalità di coworking da CASTRO Studio Program

Artisti e curatori, ma anche critici, ricercatori e istituzioni cittadine nei nuovi format dello spazio trasteverino

Rischa Paterlini

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Nel cuore pulsante di Roma, nel quartiere di Trastevere, CASTRO si distingue come un centro culturale d’avanguardia, un punto d’incontro per artisti emergenti, ricercatori e curatori provenienti da tutto il mondo. Fondato nel 2018 dall’artista romana Gaia di Lorenzo, affiancata da Angelica Bollettinari, Anna Tagliacozzo e Federica Nicastro, CASTRO è uno spazio che promuove la collaborazione e l’innovazione in un ambiente stimolante e inclusivo. Nel 2023, ha ampliato le sue iniziative inaugurando una biblioteca dedicata all’educazione alternativa e alla pedagogia radicale. Qui, artisti e curatori internazionali contribuiscono condividendo testi che alimentano il dialogo tra la scena artistica locale e globale. Queste iniziative sono solo uno degli esempi del continuo impegno di CASTRO per creare connessioni significative con il territorio e le istituzioni cittadine, come la Fondazione Giuliani. Uno dei format più apprezzati di CASTRO è certamente il CRIT, sessioni critiche dove gli artisti hanno l’opportunità di presentare il proprio lavoro in un contesto di discussione collettiva. Durante i primi trenta minuti, l’artista ascolta in silenzio il pubblico che dialoga attivamente sulle opere; successivamente, può intervenire e rispondere alle domande. Questo approccio, oltre a essere innovativo, si rivela essenziale per aiutare gli artisti a comprendere meglio le percezioni esterne sul loro lavoro.

 Tra le protagoniste recenti dei CRIT c’è stata l’artista austriaca Anaïs Horn, il cui progetto «Dreamers» ha offerto una riflessione critica sul linguaggio corporeo, il genere e le strutture patriarcali, utilizzando l’intelligenza artificiale per trasformare statue di imperatori maschili in rappresentazioni di imperatrici femminili. Un atto simbolico di riscrittura della storia che ha sfidato le narrative storiche tradizionali. CASTRO continua la sua crescita, annunciando il «Programma Studio #8», che si svolgerà dal 3 febbraio al 29 giugno 2025. Il progetto è stato sviluppato per offrire a un gruppo di artisti e ricercatori l’opportunità di immergersi in un ambiente di sperimentazione artistica e condivisione delle pratiche. I partecipanti di quest’anno, Alessandro Di Lorenzo (1997), Alice Minervini alias Pakkiana, Cristina Lavosi (1993), Maud Gyssels (1993) e il collettivo Šumma Ālu, sono stati selezionati da un prestigioso comitato internazionalecomposto da Cally Spooner, Paolo Canevari e Roberta Tenconi. Il gruppo condivide interessi comuni con una forte attenzione al corpo come mezzo di espressione e alla voce come veicolo di narrazione, in dialogo con dinamiche sociali e politiche attuali. In questo luogo speciale, il futuro dell’arte e della cultura prende vita, modellato dalle mani e dalle menti di coloro che osano, giustamente, sognare in grande.

Rischa Paterlini, 25 gennaio 2025 | © Riproduzione riservata

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