Federico Bonezzi
Leggi i suoi articoliSpazio agli Old Masters: tra le aste di febbraio, all’ombra dei grattacieli di Manhattan, si profila un raffinato duello tra due anime diverse del miglior Cinquecento padano. Cominciamo, sponda Sotheby’s (6 febbraio), con un «Ritratto di nobildonna elegante di profilo» - valore stimato tra i 2-3 milioni di dollari. Attribuita allo stesso Leonardo mentre si trovava nella collezione Castelbarco, questa eccezionale tavola viene generalmente ritenuta il massimo capolavoro di Bernardino de Conti (1470 - c. 1523), artista pavese di spicco nella cerchia lombarda del Maestro. La nobildonna ritratta, con il suo abbigliamento sontuoso arricchito da frange d’oro e argento di ispirazione iberica, incarna tutta la raffinatezza formale della corte milanese attorno al 1500. Non stupisce, come si evince dal catalogo, che il dipinto sia stato a lungo ritenuto una raffigurazione di Beatrice d’Este, duchessa di Milano, nonché arbitra indiscussa dell'eleganza e dello stile a casa Sforza. Sottili variazioni tonali modellano con meticolosità i tratti del viso, fornendo alla figura una plasticità sublime. La posa, isolata in controluce dallo sfondo scuro, sembra evocare i profili austeri e classicheggianti delle medaglie rinascimentali. Ad enfatizzare la distanza incolmabile tra «noi di qua», caduchi e imperfetti, e «Lei di là», eterna e imperturbabile, una balaustra di pietra corre lungo il bordo inferiore della composizione.
Christie’s (5 febbraio) risponde con due ritratti di Girolamo Francesco Maria Mazzola, ai più noto come Parmigianino (1503 - 1540), enfant prodige del manierismo emiliano. Entrambi i dipinti offrono uno spaccato della straordinaria capacità del pittore di fondere sensibilità psicologica e virtuosismo tecnico. Il primo, «Ritratto di uomo con barba, a mezzo busto, con cappello nero e collana d’oro con anello» (stimato 600mila - 800mila dollari), è un raffinato olio su rame, un unicum nella produzione ad oggi nota dell’artista, ma già congeniale ai conterranei Correggio e Lelio Orsi. Sebbene l’identità dell’uomo rimanga sconosciuta, lo sguardo sfuggente e malinconico ci appare quantomai familiare e vicino. Scendendo verso il margine basso della composizione, si nota un anello appeso alla catena dorata che gli cinge il collo. Un oggetto certamente caro al soggetto ritratto, forse il ricordo prezioso di un congiunto? Il secondo dipinto, «Ritratto di uomo, a mezzo busto con mantello e cappello neri» (500mila - 800mila) ripropone lo stesso sguardo sfuggente e pensieroso, riflesso nell'inquieto paesaggio alle spalle, denso di nuvole scure e trafitto da un raggio di luce. La tavola rappresenta uno dei pochissimi ritratti ad oggi esistenti realizzati quando il giovane artista si trovava ancora a Parma, prima della sua partenza per Roma nel 1524. Come afferma David Ekserdjian, massimo esperto dell’artista, queste prime opere «rivelano una maturità straordinaria nella tecnica, nell’invenzione, ma soprattutto nella comprensione psicologica, tanto che è difficile credere siano state dipinte da un giovane ancora poco più che ventenne».
E se la Nobildonna di Sotheby’s incarna l’eleganza composta e meticolosa dell’arte lombarda, i due ritratti sponda Christie’s vibrano di un’inquietudine manierista tutta emiliana. Al di là di gusti e campanilismi, la selezione di capolavori offerti a New York ci permette di ammirare due tra i volti principali del Rinascimento padano, in un dialogo tra eleganza formale e introspezione che non smette di sedurre.