Giulia Gelmini
Leggi i suoi articoli«Birth, Education, Leisure, Death» è il titolo di una personale di Oliver Osborne (Edimburgo, 1985) che si inaugura il 7 febbraio presso la galleria Giò Marconi. Osborne accosta superfici monocrome e vignette. L’autore preleva immagini dal significato apparentemente noto, ma che conservano una certa enigmaticità. Uomini intenti a svolgere azioni, nuvole, volti, animali sono incorniciati o accompagnati da rettangoli di colore opaco e uniforme; così il mutismo del fumetto assume delle proprietà astratte e il monocromo si avvicina alla rappresentazione.
Dietro ciascuna sua opera si cela una nuova possibile lettura, compito affidato all’occhio degli osservatori. I ritagli di Osborne provengono da libri di testo utilizzati in ambito educativo, dove la loro funzione era precisa e strettamente collegata a un concetto.
Con l’isolamento da questo contesto, essi perdono di ogni referenza linguistica: diventano ora fermi immagine di cui è impossibile attuare una ricontestualizzazione. Anche in questa occasione l’artista propone nuovi rebus, composizioni indecifrabili fatte di sovrapposizioni tra illustrazioni fumettistiche, campiture omogenee e rappresentazioni realistiche di nature morte, ventri materni e piante.
Altri articoli dell'autore
Alla Fondazione Prada un nuovo progetto del visionario duo americano
Installazioni e sculture nella personale dell'artista israeliano
Una personale dell'artista inglese nella galleria Clima
Opere su carta, tela e legno della più recente produzione dell'artista newyorkese