Monica Trigona
Leggi i suoi articoliIl caratteristico quartiere di Schöneberg della capitale tedesca, caratterizzato da piccoli caffè, meravigliosi palazzi in jugendstil e un piacevole andirivieni cosmopolita e multiculturale si prepara a ospitare a maggio una delle gallerie più influenti a livello internazionale, la Pace Gallery (con Gagosian, Hauser & Wirth, Zwirner, Perrotin, Continua e Ropac rappresenta una realtà leader nel mondo dell'arte).
Una stazione di servizio degli anni Cinquanta sarà sede di uffici e di uno spazio espositivo per la Pace Gallery e la Galerie Judin, oltre a un caffè e a una libreria adiacenti, gestiti dal gruppo editoriale Die ZEIT. L’edificio aprirà ufficialmente al pubblico il 1° maggio 2025, con una mostra collettiva presentata congiuntamente da Pace e Galerie Judin.
Abbandonata nel 1986, la caratterista stazione di servizio è stata ristrutturata un ventennio fa da Thomas Brakel e bfs design, sotto la direzione di Juerg Judin, che che ne hanno preservato gli elementi modernisti (tettoia rossa, la porta del garage e l’ex spazio commerciale) aggiungendo al contempo una biblioteca, un’ala supplementare per esposizioni e un giardino progettato dall’architetto paesaggista Guido Hager. Dal 2022 al 2024 la struttura, che ha vinto il prestigioso Architekturpreis Berlin, ha ospitato il museo dedicato all’opera dell’artista tedesco George Grosz.
Pace così conterà otto sedi in tutto il mondo: New York, Londra, Hong Kong, Seul, Ginevra, Los Angeles, Tokyo e, infine, pure Berlino, dove aveva aperto un ufficio già nel 2023, guidato dalla direttrice Laura Attanasio, «per concentrarsi sul sostegno di progetti istituzionali per i suoi artisti e approfondire i legami con i collezionisti e le comunità artistiche nelle regioni di lingua tedesca», si legge sul comunicato della galleria che comunica l’apertura primaverile. «Da allora, Pace ha ampliato le sue attività in città, presentando la prima mostra di Maysha Mohamedi in Germania, esponendo le opere di Qiu Xiaofei nell’edizione inaugurale di “Suite Berlin” e facilitando la donazione di “Goldelse” (2021) di Alicja Kwade al Giardino delle Sculture della Neue Nationalgalerie».
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