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La corte interna di Palazzo Tamborino Cezzi di Lecce, sede di Palai

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La corte interna di Palazzo Tamborino Cezzi di Lecce, sede di Palai

Palai, torna a Lecce la mostra-fiera organizzata dalla galleria parigina Balice Hertling

Per un mese trentacinque artisti e artiste proposti da undici gallerie internazionali abitano le sale di un palazzo cinquecentesco nel cuore del borgo antico della città pugliese

Valeria Raho

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Per il terzo anno consecutivo fa il suo ritorno a Lecce Palai, il progetto espositivo organizzato per il 2023 dalla galleria parigina Balice Hertling, che dal 28 luglio al 26 agosto inoltrato abiterà nuovamente le sale di Palazzo Tamborino Cezzi, dopo che nel 2022 si era spostata nelle mura urbiche. Come per le edizioni precedenti si riconferma sia lo spirito che il format «leggero», lontano dalle ferree logiche delle fiere di settore per lasciare spazio alla sperimentazione e alla collaborazione tra gallerie storiche e giovani realtà commerciali, undici per la precisione, che presenteranno in totale trentacinque artisti.

Un desiderio di evasione che si riflette anche nella scelta di Lecce, nota sì per la sua vivace vita culturale anche nell’ambito del contemporaneo, ma fuori dalle rotte tradizionali del mercato. Nato sulla scia dell’era pandemica, il format conserva il suo carattere fluido: a metà tra una collettiva e una fiera, muove il suo invito su «affinità elettive», precisano gli organizzatori. Palai cerca di preservare anche nella nuova edizione i valori di scambio e il clima festoso con cui ha mosso i suoi primi passi nel 2021, cercando di stimolare un dialogo tra antico e presente sulle corde della storia culturale della «venue» e della città.

Tra le gallerie coinvolte nel programma espositivo, oltre ai promotori, LC Queisser da Tbilisi (Georgia), le americane Tara Downs, Amanita, Bel Amis e 15 orient, che sempre nel Salento propone a Soleto la personale dell’artista serba-macedone Ljiljana Blazevska. E ancora Ermes Ermes da Roma, Barbara Weiss da Berlino, Isla Flotante da Buenos Aires, l’iraniana Delgosha e HUA International, con sedi in Cina e in Germania.

La collettiva, allestita al piano nobile del palazzo, tra imponenti sale affrescate in stile pompeiano e ambienti di servizio, predilige principalmente opere pittoriche, su carta e sculture, per rispettare la domesticità del luogo e il rapporto intimo dell’esperienza di visita degli ospiti.
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Nella scelta degli artiste e artisti prevale il dialogo transgenerazionale e transculturale: accanto a nomi storicizzati e noti come Cay Bahnmiller ed Enzo Cucchi, Palai diventa occasione per conoscere il lavoro di giovani artisti provenienti dall’Europa e dal mondo come Ser Serpas, Puppies Puppies (a cui il New Museum di New York dedicherà ad ottobre un solo show); Nino Kapanadze, Tolia Astakhishvili, Thea Gvetadze, Kim Farkas, Jiang Cheng, Tsai Yun-Ju, Jannis Marwitz, Ana Prata, Rafael Domenech, Vivian Caccuri, Jenkin Van Zyl, Chen Dandizi, Yalda Afsah, Mostafa Sarabi, Haydeh Ayazi, Ali Ansari, Mina Masoumi, Behrang Karimi, Julien Monnerie, Milano Chow, Kayode Ojo, Camille Blatrix, Zhi Wei, Owen Fu, Shabahang Tayyari e Xinyi Cheng.

In questo melting pot culturale non manca l’attenzione verso l’arte italiana come dimostrano le opere di Cucchi e Alfredo Aceto, quest’ultimo rappresentato da HUA International; di Daniele Milvio, Francesco Cima e Leonardo Meoni, proposti invece da Amanita di New York.

Palai inaugura sabato 28 luglio e resta aperta fino al 26 agosto. La mostra ospitata a Palazzo Tamborino Cezzi, in via Paladini, 35, Lecce. È aperta tutti i giorni (14-20) e su appuntamento. Per informazioni: info@palaiproject.it

«Piace alla gente che piace» (2018) di Daniele Milvio. Cortesia dell’artista e di Amanita

Valeria Raho, 25 luglio 2023 | © Riproduzione riservata

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