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Federico Castelli Gattinara
Leggi i suoi articoliPalestrina (Rm). S’inaugura oggi, sabato 30 aprile (ore 18), il restauro che rende per la prima volta fruibile la misteriosa Aula absidata del complesso degli edifici del Foro dell’antica Praeneste, celebre soprattutto perché conservava un vero capolavoro di fine II secolo a.C., il grande mosaico nilotico realizzato da maestranze alessandrine scoperto agli inizi del Seicento negli scantinati dell’ex Seminario Vescovile e attualmente esposto al Museo Archeologico Nazionale ospitato in Palazzo Colonna Barberini.
Tra gli edifici del Foro, costruiti intorno al 120-110 a.C. in un età di grande ricchezza per la città e influenzati dall’architettura ellenistica orientale, il più imponente era la basilica civile, con ai lati il cosiddetto «Antro delle Sorti», ninfeo decorato da un mosaico con il fondo marino coevo al nilotico, e la monumentale Aula absidata d’incerta funzione, forse dedicata al culto di Iside o di Serapide. Si tratta di una sala rettangolare alta oltre dieci metri con banconi decorati da un fregio dorico, semicolonne addossate alle pareti e un'abside terminale il cui pavimento in origine era occupato dal mosaico nilotico.
I restauri delicati e impegnativi curati dalla Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell’Etruria meridionale, hanno riportato in vista l’abside e la parete destra dell’edificio, col bancone e il fregio dorico.

L'aula absidata

La basilica

Il ninfeo dei pesci. Foto © Luciano Pedicini

L'interno dell'Aula absidata con la grotta dove era in origine il mosaico nilotico

La parete orientale all'interno dell'Aula Absidata
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