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Parte da 3 milioni la spada laser di Dart Fener che mette all’asta il lato oscuro di Star Wars

Usata sul set de L’Impero colpisce ancora (1980) e Il Ritorno dello Jedi (1983) con gli stessi segni e ammaccature visibili nei primi piani, sarà in tour ad agosto a Londra, New York e Beverly Hills, e poi sul rostro di Propstore a settembre

Jenny Dogliani

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«Non conosci il potere del lato oscuro», confessa Dart Fener, con tono freddo e velato di rassegnazione e impotenza, a Luke Skywalker, nello scontro finale del Ritorno dello Jedi (1983), mentre brandisce la spada laser nella sala del trono dell’Imperatore su Endor, vittima e prigioniero di quello stesso potere oscuro. Anche Luke Skywalker ne stringe una tra le mani, costruita da lui stesso sulla base del vecchio modello di Obi-Wan Kenobi e seguendo le istruzioni di Yoda (già venduta all’asta al prezzo di 450.000 dollari). 
Ma quella di Dart Fener (variante italiana del nome Darth Vader), incarnazione del male, diventa il simbolo di un futuro possibile, di una scelta morale, di un equilibrio tra potere e responsabilità, un’icona non solo per il suo design rivoluzionario, ma per il suo valore emotivo e simbolico. Impugnata da David Prowse e dal controfigura Bob Anderson ne L’Impero colpisce ancora (1980) e nel Ritorno dello Jedi (1983), dopo essere stata per decenni in collezione privata, raramente visibile al pubblico, la più celebre di tutte le spade arriva ora sul mercato, protagonista dell’asta di Propstore a Los Angeles il 4-6 settembre 2025, con una stima da 1 a 3 milioni di dollari.
È l’unica spada realmente usata nei duelli tra Darth Vader e Luke sul set de L’Impero colpisce ancora (1980) e Il Ritorno dello Jedi (1983): le ammaccature e i segni fisici sul supporto corrispondono perfettamente a quelli visibili nelle sequenze finali del film. È l’esemplare progettato e utilizzato per i primi piani e la coreografia dei combattimenti. La sua autenticità e la filmografia la rendono un caso molto raro nel panorama del collezionismo cinematografico. 

Il manico metallico era stato realizzato riutilizzando un flash Graflex dell’epoca, parte del corredo fotografico professionale britannico, su cui erano state state aggiunte impugnature in plastica, cavi decorativi e un sottile pannello ottico ricavato da un vecchio calcolatore LED Texas Instruments (modelli Exactra 19, 20 o 2000), un pannello caratterizzato da sette piccole cupole trasparenti, chiamate bubble lenses, che in origine amplificavano i LED numerici del calcolatore, mimando così tecnologie futuristiche.
Propstore ha annunciato un tour promozionale itinerante ad agosto che porterà la spada di Darth Vader a Londra, New York e Beverly Hills, dove sarà esposta insieme ad altri pezzi iconici come la frusta e la cintura di Indiana Jones (di cui un esemplare è stato già venduto a 525.000 dollari) il neuralizzatore di Men in Black e l’elmo di Sauron del Signore degli anelli.
Brandon Alinger, Chief Operating Officer di Prop Store ha definito l’oggetto di livello «grail», paragonabile per valore simbolico e fascino collezionistico alle famose scarpette rosse de Il mago di Oz, vendute lo scorso anno per 32,5 milioni di dollari.
Un altro risultato straordinario e lo slittino Rosebud di Citizen Kane (1941), battuto a luglio 2025 per 14,75 milioni di dollari, confermando come questo ambito del mercato premi narrativa, rarità e peso storico simbolico più della tecnologia usata. Un altro fenomeno da collezione era stato Robby the Robot da Forbidden Planet (1956), che aveva raggiunto i 5,37 milioni di dollari nel 2017, fino a quel momento il prop più costoso mai venduto grazie anche alle sue dimensioni monumentali e allo status emblematico di robot cult.
Al momento la spada di Darth Vader non domina il ranking per prezzo assoluto, ma la sua connessione diretta a Star Wars, la saga più venduta e amata nella storia del cinema, la rende un candidato concreto per entrare nella top ten dei props più costosi di sempre.
Sembra dunque che il potere del lato oscuro, metafora del mercato e del desiderio di possedere un oggetto di culto, sia di nuovo pronto a colpire.

Jenny Dogliani, 25 luglio 2025 | © Riproduzione riservata

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