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Guglielmo Gigliotti
Leggi i suoi articoliPer la propria mostra a Roma nell’anno giubilare, Adrian Paci ha scelto, quale titolo, un verso di John Donne (1572-1631): «No man is an island». L’umanità come continente, in cui, sempre secondo il grande poeta inglese, la morte di uno diminuisce tutti, è il principio che muove tutta l’arte del 55enne artista albanese (da fine anni ’90 milanese), e quindi anche questa mostra aperta dall’11 giugno al 21 settembre presso Conciliazione 5, con la curatela di Cristiana Perrella. Conciliazione 5 è lo spazio per l’arte contemporanea su via della Conciliazione, a pochi passi dalla Basilica di San Pietro, promosso dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede, presieduto dal cardinale José Tolentino de Mendonça. La mostra, tuttavia, si svolge in varie sedi della Capitale, nello spirito di una mostra diffusa.
Nello spazio di Via della Conciliazione, una window gallery visibile 24 ore su 24, trova posto la scultura del 2001, «Home to go». Essa rappresenta l’artista stesso, a dimensioni naturali, mediante calco della sua figura, nell’atto di trasportare sulle spalle i due spioventi di un tetto. È un simbolo dell’eterna figura del viandante, incarnata nello stesso destino dell’artista, che ha messo sovente al centro delle sue pratiche artistiche (in forma di scultura, video, fotografia, pittura o installazione) la realtà antica e presente delle migrazioni umane, più o meno tragiche. Nelle quattrocentesche Corsie Sistine (perché fatte erigere da Sisto IV) del Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia, a poche decine di metri dallo spazio di Via della Conciliazione, è invece visibile la video-opera «The bell tolls upon the waves» del 2024. Qui, una piattaforma galleggiante sulle onde reca una grande campana, allusiva di traversate sui mari. L’ideazione deriva da un episodio veramente accaduto, che ha visto una piccola imbarcazione di saccheggiatori turchi delle coste italiane, nel 1566, colare a picco per il peso di una grande campana sottratta a Termoli. Altre sedi espositive saranno comunicate prossimamente. La mostra ospitata nello spazio della Santa Sede è stata preceduta, a metà maggio, da una conferenza tenuta da Adrian Paci presso l’Aula magna dell’Università Roma Tre. Qui, l’artista ha illustrato i progetti artistici eseguiti negli anni assieme ai Laboratori d’arte della Comunità di Sant’Egidio, incentrati sul fenomeno migratorio e sulla disabilità mentale. In queste occasioni, l’artista ha realizzato opere ispirate agli incontri avuti con rifugiati giunti in Italia con i corridoi umanitari, o alla scrittura asemantica, ma significativa, di un ex internato in ospedale psichiatrico.