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Wilhelm Freddie (Copenhague, 1909 - Copenhague, 1995), No, no, we do not sleep on the floor, 1936. Venduto per €472,320

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Wilhelm Freddie (Copenhague, 1909 - Copenhague, 1995), No, no, we do not sleep on the floor, 1936. Venduto per €472,320

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Piasa 2025: il design e l’arte moderna e contemporanea guidano un anno di vendite solide

La maison parigina ha archiviato la stagione con un volume d’affari complessivo superiore ai 55 milioni di euro, consolidando la propria posizione sul mercato francese e internazionale

Camilla Sordi

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Il mercato dell’arte e del collezionismo d’alto profilo trova nel 2025 una solida conferma per PIASA. La maison parigina ha archiviato l’anno con un volume d’affari complessivo superiore ai 55 milioni di euro, consolidando la propria posizione nel "triangolo d'oro" della Rive Droite. Sebbene il dato mostri una flessione del 15% rispetto a un 2024 eccezionale e definito dagli stessi vertici come un anno record, i risultati attuali descrivono una realtà estremamente dinamica e capace di intercettare le passioni dei collezionisti internazionali più esigenti. Marie Filippi e Frédéric Chambre, alla guida della casa d'aste, leggono questi dodici mesi come la prova della resilienza del marchio PIASA. La strategia di puntare sulla forza estetica dell'oggetto e su cataloghi curati come volumi storici ha pagato, specialmente nella dispersione di importanti collezioni private. Il 2025 è stato infatti l’anno della seconda parte della prestigiosa collezione Geneviève e Jean-Paul Kahn e dell’affascinante raccolta di Art Brut firmata da Antoine de Galbert, eventi che hanno attirato l’attenzione della critica e del mercato globale.

Il cuore pulsante dell’attività è stato ancora una volta il dipartimento di Design, che da solo ha generato ben 36 milioni di euro. È un settore dove PIASA detta le tendenze, mescolando sapientemente la rarità storica con la ricercatezza estetica. Tra le aggiudicazioni che hanno segnato l’anno spicca l’eccezionale mobile espositivo di Carlo Scarpa, una commissione speciale del 1957 realizzata nel 1962, che è volata a 455 mila euro. Un risultato che sottolinea il desiderio inarrestabile per il modernariato italiano di altissima qualità. Non sono stati da meno i maestri del design francese e americano. Jean Royère ha confermato il suo status di icona con una suite composta da divano e poltrone del modello «Écusson», aggiudicata per oltre 367 mila euro, mentre il mobile a muro della serie «Sculpture Front» di Paul Evans, pezzo unico firmato e datato 1969, ha raggiunto i 305 mila euro. Anche il mercato scandinavo e brasiliano ha regalato soddisfazioni importanti, con la cassettiera «Flora» di Josef Frank e un tavolo in legno Péqui di José Zanine Caldas che hanno entrambi toccato cifre superiori ai 110 mila euro.

Carlo Scarpa (1906-1978), Display cabinet. Venduto per €455,000

Leonora Carrington (Clayton Green, 1917 - Mexico, 2011), The Woman-Lute, 1951. Venduto per €865,920

Con un totale di 15 milioni di euro, il dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea ha vissuto momenti di autentico fervore, in gran parte grazie alla selezione dedicata alla donna surrealista della collezione Kahn. L'opera «The Woman-Lute» di Leonora Carrington ha dominato la scena, venendo battuta per 865 mila euro. Ancora più sorprendente è stata la performance di Wilhelm Freddie: il suo olio su tela del 1936, intitolato «Nej, nej, vi sover ikke på gulvet», è stato conteso fino a raggiungere la cifra di 472 mila euro. Anche l’iconico «Urinoir» di Marcel Duchamp e Georges Hugnet ha lasciato il segno, trovando un nuovo proprietario per 341 mila euro. Anche il settore dell'Art Brut ha mostrato una vitalità straordinaria. Dalla collezione Antoine de Galbert, il lavoro «Parvis» di Louis Soutter, eseguito applicando l'inchiostro con le dita, ha raggiunto i 367 mila euro, mentre il maestoso «Panorama of Moscow» di Willem van Genk ha toccato i 203 mila euro. Questi risultati testimoniano la capacità di PIASA di valorizzare segmenti di nicchia trasformandoli in appuntamenti imprescindibili per il mercato.

Il settore dei gioielli, insieme alla moda e agli arredi antichi, ha contribuito con 4,5 milioni di euro. Il top lot assoluto in questa categoria è stato un anello in platino di Van Cleef & Arpels con un diamante marquise da 10,84 carati, venduto per 482 mila euro. Notevole anche l’interesse per l’orologeria storica, come dimostrato dal Cartier «Tank London» del 1963, personalizzato con una dedica incisa, che ha raggiunto i 31 mila euro. Un capitolo a parte merita la sezione dedicata agli arredi antichi e alle arti decorative, dove la grande storia ha incontrato il collezionismo colto. Un arazzo di Bruxelles del 1520 circa, raffigurante «The Caravan of Camels», ha incantato la sala raggiungendo i 650 mila euro. In parallelo, un vaso cinese dell'epoca Qianlong ha stupito con un'aggiudicazione di quasi 119 mila euro. Infine, un segnale di forte innovazione arriva dal dipartimento Onlive: le aste digitali continuano a crescere costantemente, portando nelle casse della maison circa 3,8 milioni di euro, confermando che l'anima storica di PIASA sa dialogare perfettamente con la modernità.

Camilla Sordi, 18 dicembre 2025 | © Riproduzione riservata

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