Una veduta esterna del Convention Center di Miami Beach

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Una veduta esterna del Convention Center di Miami Beach

Primato asiatico ad Art Basel Miami Beach

La kermesse, che chiude la stagione delle grandi fiere del 2024, vanta numerose nuove partecipazioni, una grande presenza di gallerie coreane e un contorno di altre iniziative che arricchiscono l’offerta artistica cittadina

Ritorna Art Basel a Miami con una settimana sempre più ricca di eventi e iniziative che si aggiungono all’ampio ecosistema artistico sviluppato negli anni in città dall’arrivo della fiera. Alla sua prima edizione guidata da Bridget Finn, Art Basel Miami Beach (dal 6 all’8 dicembre con preview vip il 4 e il 5 dicembre) presenta quest’anno 283 gallerie provenienti da 38 Paesi e riserva una particolare attenzione alle proposte dal Centro e del Sud America, proponendosi di fare da collegamento fra i due emisferi e dando una certa risonanza alla vasta comunità Latinx della città.

Le gallerie alla loro prima partecipazione non sono state mai così numerose, ben 32, grazie anche ai prezzi più economici volti a rendere più sostenibile la fiera anche per realtà medio-piccole. Notevole per la prima volta nella sezione principale anche il numero di espositori asiatici, con un primato per le realtà coreane nonostante gli alti costi di spedizione (Pearl Lam Galleries, Hong Kong e Shanghai, Leeahn Gallery, Daegu e Seul e Gallery Baton, Seul).

Fra le proposte interessanti tra le new entry spicca la galleria Wendi Norris, con sede a San Francisco, che presenta un inaspettato dialogo tra i dipinti del surrealista spagnolo Remedios Varo e María Magdalena Campos-Pons. La sezione «Nova» dà visibilità a 24 gallerie più giovani con una selezione di opere realizzate negli ultimi tre anni (qui c’è il gallerista newyorkese Charles Moffett, con un progetto collaborativo di Kim Dacres e Melissa Joseph).

La sezione «Positions» è dedicata a mostre personali di gallerie e artisti emergenti, fra cui le sculture ergonomiche e performative dell’artista argentina Jimena Croce presentata da Piedras di Buenos Aires. Mentre Survey presenta proposte curatoriali di opere storicamente rilevanti create prima del 2000, Meridians è dedicata a installazioni e progetti ambiziosi: curata per la prima volta da Yasmil Raymond, precedentemente anche curatrice presso la Dia Art Foundation, presenta 18 progetti di grandi dimensioni di noti artisti come Alice Aycock, Rachel Feinstein, Roberto Huarcaya, Zhu Jinshi, Portia Munson, José Parlá, Danh Vo, Lee ShinJa e Franz West.

Attenzione alla presenza asiatica anche ad Untitled Art (dal 4 al 7 dicembre).

Come sempre a South Beach, la fiera intitolata «East Meets West», sotto la guida di Kathy Huang, curatrice indipendente, Managing Director, Art Advisory and Special Projects presso Jeffrey Deitch, New York, e Jungmin Cho, di White Noise, progetto di Seul che punta a offrire una piattaforma ad artisti e comunità meno noti dell’Est Europa, del Medio Oriente, dell’Asia Pacifica e della diaspora asiatica. 

Fra le new entry dall’oriente si segnalano: Art Gallery, Casablanca, Sanatorium, Istanbul, Vin Gallery, Ho Chi Minh City (Vietnam), Con_, Tokyo, Neon Parc, Melbourne, Jezca, Bucarest e Mou, Hong Kong a cui si aggiungono gallerie e spazi non profit gestiti da professionisti provenienti dalle diaspore orientali fra cui Latitude, New York e A.I., Londra.

Anche Untitled ha cercato di rendere più sostenibile l’investimento nella fiera in un momento di rallentamento del mercato offrendo stand sovvenzionati nella sezione «Nest», che hanno permesso l’ingresso, tra gli altri, di espositori come Negrón Pizarro di San Juan (Porto Rico), Project K, Seul, s t a r c h, Singapore e L.U.P.O., Milano.

Dal 3 al 7 dicembre si svolge anche Nada Miami, come sempre ospitata dagli Spring Studios. Quest’anno la fiera presenta una proposta sempre più internazionale con una selezione variegata di oltre 150 gallerie, spazi d’arte e organizzazioni non profit da 37 Paesi e 66 città che spaziano da Buenos Aires, Shanghai, a Lagos, Honolulu e Caracas. Fra le new entry: Sea View, Foreign & Domestic, Eugster II Belgrade, David Peter Francis, cadet capela, Alice Amati, Povos and Gallery Common.

Nonostante la minaccia di tagliare i fondi da parte del governatore repubblicano Ron DeSantis e la mancanza della de la Cruz Collection, la vivace scena culturale della città offre anche a livello istituzionale una serie di mostre di alta qualità. In primis, il Pérez Art Museum Miami (Pamm) ospita una mostra sulle pratiche artistiche sperimentali del Movimento Chicano fra gli anni ’60-’70, mentre El Espacio 23 offre una ricognizione storica sul tema del ritratto, «Mirror of the Mind: Figuration in the Jorge M. Pérez Collection». Al Bass Museum vengono indagati 30 anni di attività dell’artista Rachel Feinstein e presentata la prima installazione museale pubblica dell'artista brasiliano e del collettivo di artisti di San Paolo assume vivid astro focus (avaf). l’Ica Miami, che ha appena annunciato la sua espansione, mostra le intersezioni fra arte e scena di Marguerite Humeau, le camaleontiche astrazioni di Lucy Bull e il primo percoso museale in Usa del pittore cinese Ding Shilun.

Elisa Carollo, 02 dicembre 2024 | © Riproduzione riservata

Primato asiatico ad Art Basel Miami Beach | Elisa Carollo

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