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Il rinvenimento della testa di donna a Chersoneso Taurica nel 2003

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Il rinvenimento della testa di donna a Chersoneso Taurica nel 2003

Quel volto scoperto a Chersoneso Taurica raffigurava la matrona Laodice

Nel 2003 una squadra di archeologi portò alla luce nella località della Crimea una testa marmorea rappresentante una nobildonna in età matura, della quale finora nessuno conosceva l’identità

Vittorio Bertello

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Quando Chersoneso Taurica, un’antica colonia romana nella penisola di Crimea situata nei pressi dell’odierna Sebastopoli, ottenne intorno al 140 d.C. l’«eleutheria» (ossia il diritto di gestire i propri affari amministrativi e legali, coniare monete e riscuotere tasse), furono organizzati dei festeggiamenti. Ciò includeva l’erezione di una statua dedicata a una delle artefici dell’accordo, una matrona romana di nome Laodice, poi raffigurata in una testa marmorea. La sua identità è stata riscoperta solo ora, grazie all’impegnativa ricerca di una squadra di studio dell’Università Adam Mickiewicz in Polonia, i cui risultati sono contenuti in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica «Nature».

Oltre vent’anni fa, nel 2003, gli archeologi portarono alla luce quella che poi si rivelò essere la maggior casa residenziale dell’antica Chersoneso, su cui successivamente, in epoca bizantina, era stata costruita una chiesa. Situata all’epoca in posizione centrale, vicino al teatro e all’agorà, apparteneva a una famiglia benestante: lo dimostravano gli intonaci di pregio, le piastrelle dipinte di rosso e le stoviglie. Nelle stanze che potrebbero aver avuto una funzione religiosa, gli archeologi trovarono monete dell’epoca, un altare dedicato ad Artemide e Apollo e, appunto, la testa di una donna in marmo bianco.

Il ritrovamento di marmo pregiato, lavorato in modo raffinato, è estremamente raro a Chersoneso Taurica: in 200 anni di scavi (il primo sterro risale infatti al 1827) sono stati rinvenuti soltanto cinque frammenti di sculture in marmo. La caporicercatrice Elena Klenina immaginava che la donna scolpita con gli occhi allungati e una caratteristica acconciatura ellenistica doveva essere una persona di rango elevato, ma fin da subito capire chi fosse si rivelò un compito arduo.

Dopo circa vent’anni, negli archivi del Museo Archeologico di Odessa, in Ucraina, un team di ricercatori ha trovato un piedistallo con inciso il nome di Laodice. L’oggetto descriveva l’effigiata come la moglie di Tito Flavio Partenocle, consigliere comunale e membro di una delle famiglie più influenti di Chersoneso. Per collegare i due elementi, tuttavia, è stato necessario approfondire le ricerche.

Il piedistallo è stato datato al secondo quarto del II secolo, un periodo che corrisponde sia alle scelte stilistiche, sia allo stile di scultura dell’opera. Probabilmente è stato realizzato nelle province orientali dell’Impero romano, da una bottega dell’Oriente greco o da artigiani itineranti provenienti da quella zona, come dimostra l’analisi degli isotopi stabili che ha rivelato che il marmo proviene dall'isola greca di Paros.

I documenti storici dimostrano che solo una donna di Chersoneso era stata onorata con una statua durante questo periodo e la qualità dell’intaglio, insieme alla sua espressione dignitosa, suggeriscono fortemente che la donna in questione appartenesse all'élite locale. Ulteriori indizi, il fatto che la sua dimensione era più grande del naturale e il retro, che era rimasto incompiuto.

Vittorio Bertello, 29 settembre 2025 | © Riproduzione riservata

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Quel volto scoperto a Chersoneso Taurica raffigurava la matrona Laodice | Vittorio Bertello

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