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Il teatro di Laodicea dopo il restauro

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Il teatro di Laodicea dopo il restauro

Restaurato il teatro di Laodicea

L'architettura di età ellenistica della metropoli anatolica è stata ricostruita per anastilosi

Giuseppe Mancini

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In ritardo rispetto alla tabella di marcia per problemi legati al Covid-19, si è concluso in tre anni invece che in due il restauro del teatro ellenistico di Laodicea ad Lycum, uno dei due di cui era dotata la metropoli anatolica. Un restauro che è stato sostanzialmente una ricostruzione per anastilosi: il 70% dei materiali utilizzati è originale, il restante proveniente da cave dell’area già utilizzate in antichità.

I lavori, coordinati da Celal Simsek dell’Università di Pamukkale, sono stati finanziati dall’Agenzia di sviluppo dell’Egeo meridionale (o Geka) per attirare turismo culturale, usando il teatro (che in origine poteva ospitare fino a 15mila spettatori), per spettacoli e concerti già da questa estate.

Costruito nel II secolo a.C., è stato poi ricostruito più volte a seguito di terremoti, per essere abbandonato nel VII secolo d.C. Aveva un diametro di 96 m, era dotato di 23 file di posti in marmo nella metà inferiore e di 19 in travertino in quella superiore.

Il teatro di Laodicea dopo il restauro

Il teatro di Laodicea prima del restauro

Giuseppe Mancini, 17 agosto 2021 | © Riproduzione riservata

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Restaurato il teatro di Laodicea | Giuseppe Mancini

Restaurato il teatro di Laodicea | Giuseppe Mancini