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Restituite le esportazioni illecite di Medici e Becchina

Federico Castelli Gattinara

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C’erano sia il ministro Dario Franceschini sia l’ambasciatore degli Stati Uniti John R. Phillips, oltre ai vertici dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (Tpc), alla restituzione ufficiale di 25 opere del nostro patrimonio illecitamente trafugate, esportate e vendute a collezionisti e musei americani, per un valore dichiarato di oltre 30 milioni di euro. La cooperazione tra i due Paesi contro gli illeciti relativi ai nostri beni archeologici risale al 2001, riconfermata e approfondita dal memorandum d’intesa del 2011, messa in pratica dalla collaborazione investigativa tra Carabinieri Tpc e Homeland Security Investigations-Immigration and Customs Enforcement (Ice). Tra i reperti svariati capolavori, «che torneranno nei luoghi di provenienza per arricchire l’Italia come museo diffuso», ha ribadito il ministro: una kalpis etrusca a figure nere con scene di delfini del pittore di Micali (510-55 a.C.), rintracciata in una foto dell’archivio di Giacomo Medici, venduta nel 1982 con false attestazioni di provenienza e restituita dal Toledo Museum of Art; un cratere attico a figure rosse del pittore di Methyse (460-450 a.C.), anch’esso passato per le mani di Medici, che lo aveva venduto nel 1983 al Minneapolis Institute of Arts attraverso una sua società di Ginevra, la Xolian Trade; un bel coperchio di sarcofago romano in marmo del II secolo con donna sdraiata, messo in vendita da una galleria di New York per 4 milioni e mezzo di dollari e passato per i traffici di Gianfranco Becchina; e ancora tre affreschi pompeiani rubati nel 1957 (erano sei, gli altri tre sono già stati recuperati in Svizzera, Gran Bretagna e Usa), una pittura con Cristo benedicente del XII secolo, un cannone veneziano del Seicento, una cuspide dipinta di sarcofago di Paestum (nella foto in alto) e molto altro.



Federico Castelli Gattinara, 03 giugno 2015 | © Riproduzione riservata

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