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Federico Castelli Gattinara
Leggi i suoi articoliIniziavamo a disperare, con la data continuamente spostata fino a due settimane prima, e invece dal 17 novembre l’area archeologica del Circo Massimo, da anni in cantiere, aprirà i suoi cancelli
Il primo progetto, preliminare, della Sovrintendenza comunale risale al 2003, quello definitivo a cinque anni più tardi, quando si pensava di partire coi lavori entro l’estate 2008 e di concluderli in venti mesi. Purtroppo in Italia siamo abituati a ritardi ben peggiori, comunque è festa, dato che apre al pubblico per la prima volta in assoluto la parte archeologica della più grande struttura per lo spettacolo dell’antichità, 600 metri di lunghezza per 140 di larghezza, dedicato fin dall’età regia a manifestazioni di ogni tipo: gare ippiche, cacce con animali esotici, rappresentazioni teatrali, esecuzioni pubbliche, processioni religiose e trionfali.
I lavori hanno restituito piena leggibilità alle rovine, sanato e ridefinito l’emiciclo, scavi mirati hanno arricchito le conoscenze del monumento, l’area è stata dotata di recinzioni, accessi, percorsi di visita, impianto di illuminazione e terrazza panoramica nuovi. Si potranno visitare i «vomitoria» (le gallerie per le gradinate), coi resti delle latrine, il tratto di strada basolata esterna con la grande vasca-abbeveratoio e alcune tabernae, le tracce dell’Arco di Tito, tra i più grandi di Roma, molti frammenti lapidei di varia provenienza e la torre medievale con vista panoramica. Info allo 060608 (www.060608.it).

L'area archeologica del Circo Massimo

L'area archeologica del Circo Massimo

Una panoramica dell'area archeologica del Circo Massimo
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