Giusi Diana
Leggi i suoi articoliEra il 2007 quando a Villa Niscemi, sede di rappresentanza del Comune di Palermo, veniva presentata dal sindaco di Palermo Diego Cammarata la 383ma edizione del Festino di santa Rosalia alla presenza del regista Alfio Scuderi, di Philippe Daverio e di Jannis Kounellis, al quale era stato commissionato quell’anno il monumentale Carro trionfale. Trasportato da 22 marinai, il Carro ideato dall’artista greco era un’austera barca nera su ruote lunga 14 metri, sul modello delle «muciare» dei tonnaroti di Favignana; l’albero sosteneva la statua di santa Rosalia e la vela alta 12 metri era tempestata di cristalli Swarovski (sponsor della manifestazione) del peso di 1.000 chili. Concluso il Festino, il carro di Kounellis, di cui rimangono due modellini, venne poi esposto sotto le Mura delle Cattive e negli anni successivi, privo di albero, vele, statua e timone lo si poteva scorgere in stato di completo abbandono in un angolo di Villa Giulia. Lì nel parco è rimasto dimenticato per 17 anni.
La svolta è arrivata quest’anno grazie agli Amici dei Musei Siciliani che, in collaborazione con il Comune di Palermo e con il supporto della preside della Scuola Sperone-Pertini Antonella Di Bartolo, decidono che finalmente è arrivato il momento di riappropriarsi di un’opera così importante per la città e di consegnarla agli abitanti del quartiere popolare Sperone, dove verrà esposto. Per fortuna l’albero e la vela con i cristalli Swarovski si erano salvati: sono stati rinvenuti in alcuni spazi dei Cantieri Culturali alla Zisa. Lo scafo in legno completamentre ammalorato è stato restaurato, insieme alle 8 tonnellate di ferro dell’impalcatura interna. A occuparsi della riconfigurazione delle parti mancanti, tra cui i grossi sacchi di juta e i due letti con le reti metalliche che carattrizzano molte opere di Kounellis, è stato Raffaele Ajovalasit del laboratorio di restauro del Teatro Massimo, mentre per le parti strutturali il responsabile è l’ingegnere Gabriele Lo Cacciato.
Il carro restaurato rientra nelle attività collaterali del 400mo Festino di santa Rosalia e il 25 ottobre ha attraversato le strade del quartiere Sperone accompagnato dal corteo «Le Rosalie Ribelli» composto da 400 bambine e bambini della Scuola Sperone-Pertini e organizzato dall’associazione «L’arte di crescere». Come spiega Bernardo Tortorici, presidente degli Amici dei Musei Siciliani, «riportare in vita il carro di Kounellis e affidarlo al quartiere dello Sperone è un’azione di profondo valore etico, culturale e sociale. Etico, perché restituisce al carro il suo valore devozionale; culturale, perché si tratta di un’opera unica di un grande maestro dell’arte contemporanea; sociale, perché sarà affidato alla cura dei bambini della Scuola Pertini dello Sperone, con la speranza che possa alimentare una ribellione positiva. Potremmo riassumere l’iniziativa con uno slogan: “Affidiamo santa Rosalia allo Sperone e lo Sperone a santa Rosalia”».
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