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Sconfinare al Musma
- Anna Saba Didonato
- 11 gennaio 2017
- 00’minuti di lettura
Anna Saba Didonato
Leggi i suoi articoliChe cosa si intende per confine? Se lo chiede Valerio Rocco Orlando (Milano, 1978) nella sua mostra in corso al Musma. Coerentemente con la storia dell’istituzione, caratterizzata da un forte legame con il territorio, la rassegna, promossa dalla Fondazione Zètema e curata dal neodirettore Tommaso Strinati, vede protagonisti i membri della comunità materana e i visitatori che la animeranno. «Portami al confine» (questo il titolo) rappresenta un invito, spiega l’artista «in cui il termine confine non è un limite, ma lo spazio estremo nel quale ciascuno dà appuntamento a se stesso e agli altri per riconoscersi e riconoscere il diverso da sé».
Due sale sono state trasformate in un laboratorio che, rispetto alle sculture esposte, si pone come una «scultura sociale». Un’installazione con una scritta al neon, un tavolo-laboratorio e un video invitano i visitatori a riflettere sull’idea di confine, dopodiché il confronto si sposta nella città, dove l’artista invita gli abitanti ad accompagnarlo fino a quello che è, per ciascuno di loro, il confine della comunità.
La mostra, concepita come un’opera in divenire, sarà completata entro il 28 febbraio, ultimo giorno per poterla visitare.