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La maglia di Babe Ruth al Wrigley Field, venduta a 24,1 milioni di dollari

Cortesia di Heritage Auctions/HA.com

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La maglia di Babe Ruth al Wrigley Field, venduta a 24,1 milioni di dollari

Cortesia di Heritage Auctions/HA.com

Se la vendita all’asta è la fiera del cimelio

Da anni sono apparsi sul mercato, al fianco di arti decorative, arte antica, moderna e contemporanea, oggetti fuori dal comune ma «di moda» capaci di far battare il martello a cifre astronomiche, anche in settori tradizionali come i gioielli

Erica Roccella

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C’era una volta in cui all’asta non passavano dinosauri. E quando accadde nel 1997 con «Sue», il T-Rex che poi finì dritto al Field Museum di Chicago per 8,4 milioni di dollari, fu un caso davvero isolato, che fece scalpore, notizia. Chi acquista un gigante giurassico, e perché, e dove lo espone? Nel 2024, lo Stegosauro «Apex» ha fissato un nuovo record per la categoria, venduto a New York, da Sotheby’s, per 44,6 milioni di dollari. Una cifra che ha fatto clamore, senz’altro, ma arrivano in coda ad annate di fossili multimilionari. Fuori dal comune, certo, ma «di moda», e allora forse non più così extra-ordinari

E quindi: che cosa davvero sorprende e abbaglia sotto il martello delle aste internazionali? Di sicuro una banana, la «Comedian» di Maurizio Cattelan, aggiudicata per 6,2 milioni di dollari da Sotheby’s, sempre a New York. Ad oggi il frutto più costoso della storia. Il suo prezzo finale non si discosta troppo da un altro lotto speciale passato all’asta negli ultimi mesi, una collana négligé di diamanti del XVIII secolo battuta da Sotheby’s per quasi 5 milioni di dollari. Spicca per qualità e rarità, per essere appartenuta ai Marchesi di Anglesey e anche per essere stata immortalata da uno scatto di Cecil Beaton durante l’incoronazione di re Giorgio VI, nel 1937; qualcuno la riconduce perfino allo «Scandalo della collana», la truffa a danno della regina Maria Antonietta che contribuì a innescare la Rivoluzione francese, o che comunque la fomentò. 

In tema gioielli, fuori dal comune è anche la spilla di smeraldo esitata lo scorso novembre a Ginevra, l’esemplare da 37 carati commissionato a Cartier nel 1960 dal principe Aga Khan e regalato alla moglie Nina Dyer. Nemmeno dieci anni dopo andò all’asta (per 580mila franchi svizzeri), lo acquistarono prima Van Cleef & Arpels nel 1969, poi Harry Winston, che lo trasformò in un pendente; della serie: finire in ottime mani. L’epilogo è arrivato lo scorso novembre, quando lo smeraldo ha trovato un acquirente da Christie’s, sotto forma di spilla, per 7,8 milioni di franchi svizzeri (quasi 9 milioni di dollari). Intrigano sempre le provenienze blasonate, meglio ancora se regali. 

Lo sa bene Julien’s Auctions, a Beverly Hills, che la scorsa estate ha dedicato un’intera asta ai vestiti della principessa Diana, quelli indossati negli scatti più iconici, tra apparizioni e missioni filantropiche internazionali. In ottima compagnia con i memorabilia di Elvis Presley, il re del rock’n’roll, da Prestige Auctions, quelli di Michael Schumacher, da Rm Sotheby’s, i pezzi di design di Sting e di Jim Carrey, da Bonhams, e la collezione appartenuta ad Antoine e Simone Veil, da Christie’s. 

A proposito di lotti non tradizionali: lo scorso anno c’era anche un’insolita raccolta di teddy bears da Special Auction Services, a Newbury, con tanto di orsi di peluches superstar comparsi in tv (quello della serie «Brideshead Revisited» è stato venduto per 26mila sterline). Poi gli immancabili cimeli sportivi e come sempre è la casa d’aste texana Heritage Auctions a detenere lo scettro in tema di memorabilia: ad agosto esitava una maglia di Babe Ruth, la leggenda del baseball, per 24,1 milioni di dollari, a oggi è lo sport collectible più costoso di tutti i tempi; sbaragliati senza sforzo i 9,3 milioni di dollari per la maglia di Diego Armando Maradona (venduta da Sotheby’s nel 2022), e perfino i 12,6 milioni pagati per la figurina della stella del baseball Mickey Mantle (Heritage Auctions, 2022). Nota a margine, ma significativa: nel 2005 la stessa casacca era passata di mano per «soli» 940mila dollari. 

Collana di diamanti del XVIII secolo, venduta a 4,8 milioni di dollari. Cortesia di Sotheby’s

Lo smeraldo del principe Aga Khan, venduto a 7,8 milioni di franchi svizzeri. Cortesia di Christie’s Images Ltd. 2024

Facile intuire perché, in questo clima di eccitazione febbrile, l’italiana Il Ponte Casa d’Aste (da poco acquisita dal gruppo francese Millon) abbia inaugurato un dipartimento tutto dedicato allo sport. E intanto, fuori dai confini nazionali, s’infittisce la lista di lotti singolari e fuori-ordine, che eccedono i limiti del normale. Non è stato segnato da spade roboanti il 2024, come quella del re indiano Tipu Sultan che nel 2023 passava da Bonhams per 14 milioni di sterline; né da particolari asteroidi, né da quei moon jar opalescenti che paiono forgiati tra le increspature bianco latte della luna e sui rostri toccano cifre stellari. Ma non sono mancati oggetti di scena a otto cifre

A dicembre hanno incassato ben 32,5 milioni di dollari da Heritage Auctions le scarpette rosse indossate da Judy Garland nel «Mago di Oz», arrogandosi di diritto il titolo di cimelio del cinema più prezioso di sempre. Con tanto di storia avventurosa alle spalle (che di certo ha influito sul prezzo finale): si tratta dello stesso paio notoriamente rubato dal Judy Garland Museum di Grand Rapids, in Minnesota, nell’estate 2005; recuperate ben tredici anni più tardi dall’Fbi, le scarpette sono state poi incluse nella vendita «Hollywood/Entertainment Signature®» di Heritage Auctions, che ha attirato oltre 1.800 offerenti da tutto il mondo. «Il risultato mozzafiato, ha spiegato bene Joe Maddalena, Vicepresidente esecutivo della casa d’aste, riflette quanto siano importanti i film e gli oggetti cinematografici per la nostra cultura e per i collezionisti». Vedi alla voce: lotti straordinari. 

Stesso discorso, ma a tinte più compassate, per la vendita dedicata a «Game of Thrones», dove una riproduzione dell’iron throne, che dà il nome alla serie, ha sfiorato quota 1,5 milioni di dollari. Ancora, a raffica, cross selling senza limiti di categoria: la vetrata Tiffany Studios progettata nel 1913 per una chiesa dell’Ohio, venduta da Sotheby’s New York, a novembre, per 12,5 milioni di dollari; l’incredibile tavola dei Dieci Comandamenti di 1500 anni volata a dicembre, ancora da Sotheby’s, ancora a New York, per 5 milioni di dollari; la chitarra a dodici corde Hootenanny suonata da John Lennon nell’album «Help!» passata di mano a maggio da Julien’s Auctions per 2,9 milioni di dollari; la sfilza di armi e armature messe all’asta da Christie’s, tutte provenienti dalla collezione di Christian Levett al Mougins Museum of Classical Art. Tutti a loro modo speciali.

Bene per le borse, vedi la Hermès Himalaya Birkin («Matte White Himalaya Niloticus Crocodile Birkin Bag with 18k White Gold & Diamond Hardware», per la precisione) assegnata per 250mila dollari da Heritage Auctions, a Dallas, vedi da Christie’s, a dicembre, una «Rare Matte White Himalaya Niloticus Crocodile Birkin 25» (138.600 dollari) e una «Exceptional Shiny Sanguine Porosus Crocodile Birkin 30 with 18k White Gold & Diamond Hardware» (126mila dollari). Se la giocano con una Pumpkin Bag di Louis Vuitton, creata in collaborazione con l’artista giapponese Yayoi Kusama, chiaramente in edizione limitata, che a settembre è passata di mano da Christie’s per 151.200 dollari. È tutto, dalle aste straordinarie.

Le scarpette rosse indossate nel 1939 da Judy Garland ne «Il Mago di Oz», vendute a 32,5 milioni di dollari. Cortesia di Heritage Auctions HA.com

Hermès Birkin 30 in coccodrillo porosus lucido con finiture in oro bianco 18 ct e diamanti, 2020, venduta a 126mila dollari. Cortesia di Christie’s Images Ltd. 2024

Erica Roccella, 10 marzo 2025 | © Riproduzione riservata

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