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Marzia Minore
Leggi i suoi articoliSiena. È aperto fino al 21 settembre il bando per un posto da direttore per il Santa Maria della Scala a Siena. Una svolta necessaria e a lungo attesa, poiché da anni il complesso museale è gestito direttamente dal Comune, senza né un conservatore né un dirigente. Un modello poco funzionale per un bene esteso e complesso, entrato in crisi strutturale in rapporto con le vicende della città e del Monte dei Paschi (ricordiamo il rischio di chiusura del 2012; cfr. n. 331, mag. ’13, p. 10).
Dietro il bando c’è il lavoro della Commissione Cultura del Comune, che ha ricostruito storia e problemi del sito, con periodiche consultazioni con i cittadini. I requisiti si modellano sul bando Mibact per i direttori dei 20 musei dotati di autonomia, con più attenzione alle competenze di settore: oltre alla laurea si richiedono esperienza quinquennale nella direzione di un museo o «specializzazione culturale e scientifica» unita a un’esperienza dirigenziale. Un profilo misto: il dirigente, in carica per due anni e responsabile anche del Museo Civico e del Museo dell’Acqua, dovrà essere insieme un direttore scientifico (anche se non è specificata la qualifica di storico dell’arte o archeologo) e, soprattutto, un esperto manager culturale. Tra i compiti previsti, oltre al coordinamento delle attività di studio, conservazione e valorizzazione, sono la ricerca di partenariati e finanziamenti. Al nuovo direttore spetterà, in definitiva, l’arduo compito di rilanciare l’antico Ospedale senese.
È ancora incerto se la forma organizzativa cambierà: lo studio della Fondazione Monte dei Paschi di Siena con il supporto di Struttura Consulting, in fase conclusiva, getterà forse qualche lume sull’annoso problema della gestione.
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complesso museale Santa Maria della Scala, museo Archeologico foto Francesco Castagna