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«The Garden» (1959) di Gazbia Sirry (particolare) © Sotheby’s

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«The Garden» (1959) di Gazbia Sirry (particolare) © Sotheby’s

Sotheby’s e Christie’s portano a Londra l’arte extraoccidentale di tutti i tempi

A partire dal 25 aprile, nelle sedi londinesi una serie di aste dedicate all’arte del mondo islamico, dell’Asia meridionale e del Medio Oriente

Carlotta de Volpi

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Le sedi londinesi di Sotheby’s e Christie’s presenteranno, a partire dal 25 aprile, una serie di aste dedicate all’arte del mondo islamico, dell’Asia meridionale e del Medio Oriente. Un viaggio tra antichi manoscritti, dipinti, ceramiche, lavori in metallo e preziosi tappeti, oltre a lavori di artisti contemporanei emergenti e affermati.

Cominciando con Sotheby’s, la collezione Al Zayani riflette la scena artistica di una regione geografica ricca e diversificata. Comprende opere di artisti contemporanei quali Gazbia Sirry, qui presente con l’olio su tela «The Garden» che ritrae diverse fasi della vita di una donna, scandite da relazioni fluttuanti e da nozioni mutevoli del sé (70-90mila), Fouad Kamel, con il dipinto di natura surrealista «Untitled (The Drinker)» (50-70mila) e Abdel Hadi El-Gazzar, con un ritratto di una ragazza nei toni armoniosi del blu, bianco e nero (40-60mila).

Tra gli highlight dell’Orientalist Sale risaltano invece l’olio su tavola di Jean-Léon Gérôme che ritrae un «Arnaut» mentre si concede un momento di pausa (250-350mila) e un dipinto di Frederick Arthur Bridgman che cattura perfettamente un momento di vita quotidiana nelle strade del Cairo (70-90mila). Tra le proposte del catalogo del 26 aprile emerge un eccezionale folio dello Shahnameh di Shah Tahmasp noto anche come «Libro dei Re», ovvero il poema epico nazionale persiano che racconta la storia e le leggende del paese dalla preistoria fino alla fine della dinastia sasanide nel VII secolo d.C. Universalmente riconosciuto tra le più importanti opere d’arte d’arte persiane, il lotto in questione viene offerto con una stima compresa tra 4 e 6 milioni di sterline.

Tra gli altri lotti, sono da menzionare una splendida spada reale indiana, adornata da una testa di tigre con denti affilati come rasoi e scintillanti rubini come occhi (200-300mila) e una serie di manoscritti eccezionali, tra cui un importante rotolo genealogico mamelucco e una monumentale foglia di Corano kufica (250-350mila sterline). Nell ’ambito dell’arte indiana, l’asta vanta un importante gruppo di miniature provenienti da una prestigiosa collezione privata europea, accurate illustrazioni che offrono una testimonianza della grande ricchezza e del gusto delle corti indiane. La settimana di Sotheby’s si conclude con una vendita dedicata a pagine originali del primo volume di «Persepolis», bestseller internazionale dell’artista franco-iraniana Marjane Satrapi.

Nell’asta di Christie’s, che andrà in scena il 27, risaltano invece un elemento decorativo dal trono di Tipu Sultan, a forma di testa di tigre, ricoperto d’oro e incastonato di rubini, smeraldi e diamanti (300-500mila) e un prezioso pugnale con impugnatura in giada incastonata di gemme, proveniente dalla corte di Mughal all’apice del suo splendore (300-500mila).

Colpisce anche un dipinto collocabile alla metà del XV secolo, raffigurante il re Salomone e la regina di Saba, raffigurati seduti su un trono al centro di una corte di uomini e animali, figure alate e altre creature meravigliose (150-200mila). Ancora, la vendita vanta una brocca color lavanda di grande impatto visivo, appartenete a un gruppo di ceramiche di Iznik realizzate negli anni 1550-60 (120-180mila).

Da segnalare l’ipnotico ritratto di Muhammad Baqir, artista versatile che ha lavorato con olio, acquerello, lacca, smalto e pittura murale, che aderisce all’ideale di bellezza persiano con la sua grande attenzione ai dettagli delle labbra a bocciolo di rosa, del mento appuntito, degli occhi e dei capelli castano scuro del soggetto (150-250mila).

Sono presenti notevoli esemplari di tappeti orientali del XVI e XVII secolo, il cui pezzo forte è quello del XV secolo proveniente dall’Anatolia (regione turca dalla quale arrivano la maggior parte dei tappeti) che ha incredibilmente preservato i suoi colori sgargianti e le decorazioni circoscritte in due grandi ottagoni in cui compaiono figure di fenici astratte, motivo tradizionale cinese introdotto nell’arte islamica nel corso del XIII secolo (100-150mila).

«The Garden» (1959) di Gazbia Sirry (particolare) © Sotheby’s

Carlotta de Volpi, 24 aprile 2023 | © Riproduzione riservata

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