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Vincenzo Molinese, generale dei Carabinieri Tpc

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Vincenzo Molinese, generale dei Carabinieri Tpc

Su 8 milioni di opere censite 1 milione e mezzo manca ancora all’appello

Il traffico illecito di beni culturali rappresenta per dimensioni un mercato pari al traffico mondiale della droga e per contrastarlo occorre collaborazione internazionale

Gottardo Pallastrelli

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ll generale di brigata Vincenzo Molinese, proveniente dalla Direzione Investigativa Antimafia (Dia), è dal settembre scorso al Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (Tpc), succedendo così al generale Roberto Riccardi.

Il traffico illecito di beni culturali rappresenta per dimensioni un mercato pari al traffico mondiale della droga e per contrastarlo occorre quella collaborazione internazionale che, secondo il generale, tutta l’Europa e gli Stati Uniti hanno sempre garantito; ottimi e costanti sono attualmente i rapporti con il District Attorney Office di Manhattan e con le principali istituzioni museali d’oltreoceano, ma se i rapporti internazionali sono centrali per ottenere le restituzioni delle opere d’arte illegittimamente trafugate all’estero, è la ramificazione sul territorio italiano ciò che conta per quella attività di controllo e prevenzione che è alla base della difesa delle opere d’arte.

Il Comando Tpc ha infatti la struttura propria dell’Arma dei Carabinieri: è presente sul territorio con un presidio in ogni regione tanto quanto le stazioni dei Carabinieri sono presenti in ogni centro del Paese ed è proprio questa caratteristica che garantisce quel necessario controllo capillare che è fondamentale in un Paese come il nostro in cui il patrimonio artistico rappresenta un vero e proprio continuum con la quotidianità.

A tali attività si affianca una banca dati (denominata «Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti») tecnologicamente avanzatissima che contiene circa 8 milioni di opere d’arte censite, e il numero è in costante crescita, di cui quasi 1 milione e mezzo devono essere ancora ritrovate. Una quantità di opere straordinariamente elevata che la rende unica nel suo genere ma in continua evoluzione, tale da avvicinarsi, negli obiettivi, alle caratteristiche dell’Intelligenza Artificiale in modo da consentire, partendo anche da un solo frammento, la ricostruzione di un’opera andata dispersa, rendendone possibile così l’individuazione e le indagini per il recupero.

È proprio il tracciamento delle opere d’arte, infatti, la principale difesa del nostro patrimonio, senza il quale sarebbe impossibile garantirne la tutela. Tradizione e innovazione sono quindi alla base dell’attività del Comando, senza dimenticare però una profonda attenzione alla sensibilizzazione sociale nei confronti del patrimonio culturale che rappresenta l’identità stessa di una nazione. Proprio in quest’ottica deve quindi essere vista la nascita del Museo dell’Arte Salvata alle Terme di Diocleziano, non soltanto uno spazio espositivo, ma un vero e proprio luogo di riflessione sulle vicende legate al nostro patrimonio culturale e sull’attività congiunta del Ministero della Cultura e dei Carabinieri Tpc con le diverse Soprintendenze dei vari Poli museali regionali.
 

Vincenzo Molinese, generale dei Carabinieri Tpc

Gottardo Pallastrelli, 07 giugno 2023 | © Riproduzione riservata

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