Carla Cerutti
Leggi i suoi articoliPieno successo per l’asta dedicata al design da Christie’s a Parigi ieri, 3 dicembre, che ha totalizzato 19milioni e 422mila euro. La collezione Shaping Colors, composta da 250 ceramiche di Jacques e Dani Ruelland, ha avuto un impatto significativo all’apertura dell’asta, attirando notevole attenzione soprattutto della clientela asiatica. Curata con passione per oltre un decennio dai collezionisti Frédéric Cassin, uomo d’affari di Singapore, e Cristina Córdula, personalità di spicco della moda e della televisione, la raccolta combinava armoniosamente colori e forme. Tra i pezzi più notevoli, un set di cinque bottiglie e tre vasi degli anni ’60-’70 ha ottenuto l’offerta più alta, raggiungendo 44.100 euro (stima 30-40mila) e un vaso «Lentille» (1970-1980) è stato venduto per 40.320 euro, quasi quattro volte la sua stima originale (12-18mila euro).
Ma il punto di forza della tornata è stata la collezione di Lady Harrison che ha totalizzato 12,3 milioni di euro. Tra i lotti di maggior importanza spiccavano quattro opere di Diego Giacometti, provenienti direttamente dallo studio dell’artista, una delle quali, «Console Promenade des Amis» del 1976 circa, ha stabilito un nuovo record mondiale per un’opera di Diego Giacometti con un’aggiudicazione a 9,5 milioni di euro (stima 1.500.000-2milione). L’asta ha registrato risultati eccezionali anche per pezzi di altri importanti designer, come Jean Royère del quale una coppia di poltrone «Oeuf» del 1954 circa è stata venduta a 415.800 euro (stima 200-300mila), o come Emile-Jacques Ruhlmann del quale la console «Desserte fruitée»del 1928 circa che ha ottenuto 138.600 euro, quasi tre volte la sua stima massima, o, ancora, come Alberto Giacometti del quale la lampada «Etoile» è stata esitata per 277.200 euro (stima 160-220mila). Anche un pannello divisorio insonorizzante in lamiera d’acciaio di Jean Prouvé del 1955 circa ha suscitato grande interesse, andando al miglior offerente per 189.000 euro (stima 60-80mila). Non poteva mancare a quest’appuntamento la stravaganza poetica di François-Xavier Lalanne, presente con alcune opere notevoli come «Singe SI» in bronzo patinato del 1992 circa venduta per 882mila euro (stima 700-900mila), «Dame blanche», civetta stilizzata in argento del 2004 circa, aggiudicata a 378mila euro (stima 100-150mila), «Le Chat» in marmo nero del 1987, esitato a 163.800 euro, otto volte la sua stima massima, e «Le Lapin» in marmo bianco che ha suscitato scalpore superando di dieci volte la stima iniziale di 20-30mila con una battuta finale a 327.600 euro. Sempre di estrema raffinatezza, gli oggetti di Line Vautrin incontrano giustamente il favore dei collezionisti, disposti a pagare quasi 53mila euro per un «Miroir Étincelles», creato intorno al 1960 (stima 35-45mila) e 37.800 euro per il portacipria «Je t'aime aujourd'hui plus qu'hier et moins que demain» (stima 12-18mila), creato intorno al 1940.
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