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Cindy Sherman, Untitled

Image courtesy of Avant Arte © Mary Kang

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Cindy Sherman, Untitled

Image courtesy of Avant Arte © Mary Kang

Tre opere inedite di Cindy Sherman, per una settimana, in vendita su Avant Arte

Dall'11 novembre 2025 una serie di tre fotografie mai pubblicate, provenienti dagli archivi dell’artista, sono proposte sul mercato con lo scopo di sostenere il Museum of Cycladic Art di Atene

Riccardo Deni

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Ogni immagine ha almeno un compito, uno scopo premeditato o imprevisto. Quelle di Cindy Sherman, tra le più influenti artiste viventi, hanno sempre avuto specifico potere: raccontare l’identità e i suoi travestimenti, dare forma ai ruoli che il mondo impone e a quelli che costruiamo da soli. Oggi, quelle stesse immagini tornano in una veste inedita grazie alla collaborazione tra Sherman e Avant Arte, piattaforma internazionale che da anni lavora per rendere l’arte più accessibile e sostenibile. Dall'11 novembre 2025, per una sola settimana, sarà infatti disponibile «Untitled», una serie di tre fotografie mai pubblicate provenienti dagli archivi dell’artista. Il progetto nasce con lo scopo di sostenere il Museum of Cycladic Art di Atene, che celebra il suo 40° anniversario con un ambizioso piano di rinnovamento architettonico e culturale. Tutti i proventi delle vendite andranno quindi al museo, a favore della costruzione di un nuovo spazio che rifletta i valori di creatività, sostenibilità e accessibilità su cui l'istituzione si fonda.

Sherman, maestra del travestimento e dell’auto-rappresentazione, è nota per i suoi autoritratti concettuali. Attraverso costumi, trucco e scenografie costruisce identità fittizie che indagano genere, rappresentazione e desiderio. In questa occasione, riporta alla luce un frammento di storia personale e collettiva. «Head Shots», la serie da cui proviene Untitled, fu realizzata intorno al 2000, quando l’artista ritrasse aspiranti attori hollywoodiani in attesa della loro occasione. Le nuove stampe - ciascuna venduta a 1.300 euro - sono state scattate con una pellicola Polaroid scaduta, poi montate come una striscia di proiettore cinematografico, evocando la malinconia dei sogni non realizzati.

«Vedo qualcosa di commovente e riconoscibile – racconta Sherman – perché sono persone che avevano grandi speranze e sogni, e anche se non si sono avverati, continuano a nutrire una qualche speranza». Venticinque anni dopo, quelle immagini diventano così un gesto di restituzione. Un racconto di fragilità e resilienza offerto al pubblico e al museo che, a sua volta, si prepara a rinascere.

Image courtesy of Avant Arte © Mary Kang

Per Avant Arte, fondata da Curtis Penning, Christian Luiten e Mazdak Sanii, la collaborazione con artisti di fama mondiale e istituzioni culturali è parte di una missione più ampia: rendere la scoperta e il collezionismo di arte contemporanea radicalmente accessibile. Con una comunità globale di oltre quattro milioni di appassionati, la piattaforma ha già raccolto oltre 18 milioni di dollari a sostegno di musei come la National Portrait Gallery, il Louisiana Museum, la Dia Foundation e il Design Museum. «Siamo onorati di collaborare con Cindy Sherman - ha dichiarato Sanii. Condividere queste opere inedite con la nostra comunità globale significa mettere in contatto un nuovo pubblico con una delle artiste più influenti del nostro tempo e, allo stesso tempo, sostenere un’istituzione culturale di importanza internazionale».

Il Museum of Cycladic Art, fondato nel 1986 ad Atene, ospita una delle più importanti collezioni di arte cicladica al mondo. Oltre 3.000 reperti che raccontano la civiltà delle isole dell’Egeo nel III millennio a.C., le celebri statuette femminili in marmo dalle forme essenziali e moderne che hanno ispirato artisti come Brancusi, Modigliani, Hepworth o Ai Weiwei.
Sotto la guida di Sandra Marinopoulou, il museo ha saputo intrecciare antico e contemporaneo, ospitando mostre dedicate, tra gli altri, a Picasso, Louise Bourgeois, Sarah Lucas, Cy Twombly e, nel 2024, la prima personale greca di Cindy Sherman, Early Works, in dialogo con la collezione cicladica.

Oggi, quel dialogo continua sotto una nuova forma. Tre fotografie, una collaborazione e un progetto di rinnovamento che parla del futuro dei musei e del ruolo dell’arte nel mondo contemporaneo. In fondo, come nelle immagini di Sherman, tutto ruota attorno alla capacità di trasformarsi senza perdere sé stessi. Che si tratti di un volto, di un’istituzione o di un sogno che, nonostante tutto, continua a spronarci in avanti.

Riccardo Deni, 03 novembre 2025 | © Riproduzione riservata

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