Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Laura Lombardi
Leggi i suoi articoliLa Biblioteca Serlupiana arricchisce di oltre 13mila volumi la biblioteca del Kunsthistorisches Institut in Florenz–Max-Planck-Institut (Khi), l’istituto tedesco di storia dell’arte di Firenze. La collezione di Filippo Serlupi Crescenzi e Gilberta von Ritter de Zahony, eruditi collezionisti e raffinati bibliofili, è la più significativa donazione nei 127 anni di storia dell’istituto; creata negli anni Venti del Novecento, la raccolta è composta di prime edizioni a stampa con legatura originale attentamente selezionate, spaziando tra secoli, aree geografiche e discipline. In origine era conservata a Villa Le Fontanelle, sede dell’accademia neoplatonica; ora i nipoti dei donatori, Raffaele Carrega Bertolini e Laetitia Lefevre d’Ormesson, hanno posto la clausola che la biblioteca resti «per sempre nella Città di Firenze aperta agli studiosi di varie discipline, di storia del libro, della stampa e di bibliofilia».
Onorata di contribuire alla conservazione e alla conoscenza di questo patrimonio, che apre nuove prospettive per la ricerca in generale, e in particolare nei campi della storia del libro, del collezionismo e della biblioteconomia, l’istituzione tedesca ha organizzato una mostra nella sede di via Giuseppe Giusti 44 (dal 7 al 14 marzo, esclusi sabato e domenica, dalle ore 14,00 alle 18,00) a cura di Anette Creutzburg, Camilla Musci, Jan Simane e degli organizzatori della giornata di studi del 7 marzo, ovvero Hannah Baader, Hana Gründler e Gerhard Wolf.
La giornata, prima delle «Conversazioni Serlupiane», dedicata a Marsilio Ficino (1433-99) e intitolata «Anima, Mondo, Libro: Ficino», vede la partecipazione, dalle ore 14,30 a Palazzo Grifoni Budini Gattai in via dei Servi 51, di studiose e studiosi quali Anne Eusterschulte (Freie Universität di Berlino), Tanja Klemm (Università di Costanza), Kathryn M. Rudy (Università di St Andrews), Stéphane Toussaint (Centre André-Chastel / Università Paris Sorbonne). Punto di partenza del pensiero del filosofo e medico fiorentino, erano, per dirla con lo storico della filosofia Paul Oskar Kristeller (fortemente legato ai fondatori), «l’uomo e le sue attitudini»; il prezioso nucleo di oltre venti incunaboli della Biblioteca Serlupiana, oggetti fisici e al tempo stesso complessi spazi epistemici, racchiude argomentazioni ficiniane sulla posizione dell’anima nel cosmo, precetti dietetici per contrastare la malinconia e speculazioni sulla natura dell’amore e della bellezza.

Particolare di un volume della Biblioteca Serlupiana donata al Kunsthistorisches Institut in Florenz-Max-Planck-Institut. © Kunsthistorisches Institut in Florenz-Max-Planck-Institut. Foto Bärbel Reinhard
Altri articoli dell'autore
Il Museo di San Marco è il punto di partenza di una mostra che «è anche un’occasione per rinnovare la visione ottocentesca dell’Angelico solo pittore devozionale, legata a un certo filone della letteratura e della pittura tedesca e francese»
La Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze ha riunito circa 150 opere provenienti da oltre 60 tra musei e collezioni private riuscendo a «ricomporre pale smembrate dall’epoca napoleonica grazie a prestiti eccezionali»
Mentre a fine settembre inaugura la grande mostra su Beato Angelico, il direttore generale del museo fiorentino anticipa in esclusiva a «Il Giornale dell’Arte» l’esposizione che la prossima primavera sarà dedicata al rapporto dell’artista americano con la città
Resta l’amarezza di notare che Firenze, a differenza di altre città europee, pur avendo vantato nel Rinascimento un primato nell’architettura, non abbia oggi una visione complessiva della contemporaneità