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Una veduta della tomba di Eumachia a Pompei

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Una veduta della tomba di Eumachia a Pompei

Tutte le donne di Pompei nella Palestra Grande

La vita all’interno della casa, dall’educazione al tempo libero, alla bellezza, fino ad aspetti delle professionalità più note: 134 reperti raccontano la figura femminile nell’antica città vesuviana 

Asellyna, Eumachia, Giulia Felice. E poi Amaryllis, Eutychis, Flavia Agatea e tante altre. Storie declinate al femminile, biografie ricomposte grazie ai tanti ritrovamenti e raccontate in brevi podcast nel percorso di visita degli scavi e confluite nella mostra «Essere donna nell’antica Pompei», a cura di Francesca Ghedini e Monica Salvadori, nella Palestra Grande di Pompei, dal 16 aprile al 31 gennaio 2026.

«Pompei è un microcosmo che aiuta a comprendere il macrocosmo della società romana e il ruolo della donna al suo interno, spiega Ghedini, professoressa emerita di Archeologia all’Università di Padova e consulente scientifico del Parco. Abbiamo individuato circa 6-700 nomi di donne pompeiane, dalle prostitute alle matrone, dalle sacerdotesse alle ostesse, dalle panificatrici alle tessitrici, un universo immenso e variegato che racconta gli aspetti e le dinamiche della vita del quotidiano, nella casa e nella società». Dopo gli «invisibili», schiavi e persone più umili al centro della mostra «L’altra Pompei. Vite comuni all’ombra del Vesuvio» conclusasi a gennaio, lo sguardo si posa sull’essere donna, che fin dalla nascita costituiva un doppio rischio: per il parto e le sue possibili implicazioni e perché, a esclusione della primogenita, la famiglia poteva sbarazzarsi delle figlie. «Abbiamo cercato di evidenziare gli aspetti di emarginazione sociale della figura femminile anche se nel mondo romano rispetto a quello greco la donna godeva di una posizione estremamente più significativa. Ne abbiamo seguito la vita all’interno della casa, dall’educazione al tempo libero, alla bellezza, soffermandoci su alcuni aspetti delle professionalità più note». 

In mostra 134 reperti, tra iscrizioni, oggetti, ritratti e affreschi, provenienti dai depositi di Pompei, Boscoreale e dal Museo Libero d’Orsi di Castellammare di Stabia con 19 prestiti dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli e due dalla Regione Campania. Degno di nota il rilievo con la raffigurazione di una coppia di defunti rinvenuto nella necropoli di Porta Sarno. Alla fine del percorso spezzoni di film rievocano la percezione di Pompei da parte del cinema, mentre le biografie di quattro donne testimoniano il loro decisivo contributo alla riscoperta della città (catalogo Arte’m). 

Laura Giuliani, 14 aprile 2025 | © Riproduzione riservata

Tutte le donne di Pompei nella Palestra Grande | Laura Giuliani

Tutte le donne di Pompei nella Palestra Grande | Laura Giuliani