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Immagine da «Deux filles nues» di Luz, premiato col Fauve d'or 2025 al Festival del fumetto di Angoulême

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Immagine da «Deux filles nues» di Luz, premiato col Fauve d'or 2025 al Festival del fumetto di Angoulême

Un ex vignettista di Charlie Hebdo premiato per una graphic novel sull’Arte degenerata

Scampato alla strage che nel 2015 ha decimato la redazione della rivista satirica francese, Luz si è aggiudicato il Fauve d'or per il miglior album dell'anno al Festival di Angoulême raccontando la storia di un quadro del pittore espressionista Otto Mueller esposto dai nazisti nel 1937 alla mostra di «Entartete Kunst» di Monaco    

Stéphane Renault

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Lo scorso primo febbraio, il 53enne Luz, nome d'arte di Renald Luzier, ha ricevuto il Fauve d'or per il miglior album dell'anno per Deux filles nues (Albin Michel, 2024) al Festival internazionale del fumetto di Angoulême. La giuria, presieduta dalla regista e attrice Zabou Breitman, lo ha scelto tra i 44 in lizza. 

Già vincitrice di numerosi premi, la magistrale graphic novel racconta la storia dell'omonimo dipinto, realizzato nel 1919 dal pittore espressionista berlinese di origine gitana Otto Mueller (1874-1930), che fu rubato dai nazisti a un collezionista ebreo e poi inserito nella mostra propagandistica «Entartete Kunst» (Arte degenerata) tenutasi a Monaco  di Baviera nel 1937. In nome dell'ideologia nazionalsocialista Importanti artisti del ’900 furono stigmatizzati e le loro opere ritirate dalle collezioni tedesche o distrutte. Gli artisti, perlopiù comunisti o ebrei, furono costretti a emigrare o uccisi.
 

Luz, sopravvissuto all'attentato che nel 2015 a Parigi ha decimato la redazione del settimanale satirico «Charlie Hebdo», di cui faceva parte, ritrae l'ascesa dell'intolleranza e dell'estrema destra negli anni Trenta. Osservando il modo in cui la creazione è inserita in un contesto ideologico, il vignettista riflette sui legami tra arte e politica, tra resistenza e infami compromessi. Come il personaggio principale, il dipinto testimonia la persecuzione antisemita e l'offensiva del regime nazista contro tutte le forme di arte moderna e d'avanguardia.
 

Sullo sfondo, l'album di Luz riecheggia la sua esperienza di vignettista della carta stampata, dove la libertà di espressione continua a essere minacciata dall'avanzata di populisti xenofobi. «Volevo fare un libro di storia e ho fatto un libro di attualità», ha dichiarato nel ricevere il premio.
 

 

Stéphane Renault, 04 febbraio 2025 | © Riproduzione riservata

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