Alison Cole
Leggi i suoi articoliIl «Cristo dei dolori (Ecce Homo)» di Botticelli sarà in asta a New York da Sotheby’s il 27 gennaio con una stima di 40 milioni di dollari. In mani private dal XIX secolo, di recente riscoperta, non è ancora stato studiato a fondo.
Tuttavia, l’analisi tecnica intrapresa dalla casa d’aste in occasione della vendita ha già rivelato una scoperta inaspettata: l’immagine di una Madonna con Bambino sepolta sotto strati di pittura.
Chris Apostle, vicepresidente e direttore del dipartimento Old Master di Sotheby’s New York, ritiene si tratti della composizione abbandonata di una «Madonna della tenerezza» (tipologia derivata dalle icone greche), in cui la Vergine culla la testa del Bambino contro la propria, guancia a guancia. I tratti del viso (nello spazio sotto il petto dell’Ecce homo), in particolare il naso, gli occhi e la bocca ridente sono ben visibili capovolgendo l’immagine a infrarossi, e si ritiene appartengano al Cristo Bambino.
Ciò che sembra invece un occhio e un sopracciglio, appartenenti a una testa femminile, fanno invece capolino dall’area vicino alla mano destra di Cristo. Vi sono anche tracce di alcune pitture di fondo bianche, probabilmente in cadmio, nella parte inferiore della figura. Altre parti visibili della composizione abbandonata includono quelle che sembrano le pieghe di un mantello, con bande decorative intorno alla spalla e parte di una manica e si distingue anche il braccio paffuto del Bambino.
Alcune linee di questo disegno inferiore sono più spesse di altre, probabilmente perché tracciate attraverso un cartone preparatorio e passate con pigmento liquido. La testa del Cristo Bambino è: «una tantum», suggerisce Apostle: non c’è replica in nessuno studio o dipinto autografo.
Ma non è insolito trovare un tale sotto-disegno. Apostle spiega di essersi già imbattuto in questo tipo di cose: «Le tavole erano un bene prezioso nel Rinascimento» e se per caso c’era un quadro abortito in giro, in questo caso una composizione di Madonna col Bambino (del tipo che Botticelli e il suo studio sfornavano regolarmente), «allora non si vorrebbe buttarlo via». E così, a quanto pare, Botticelli prese il pannello, lo girò dall’altra parte e lo utilizzò per una composizione straordinaria, che riflette l’angoscia religiosa dell’Italia di quel tempo: l’opera è al momento datata intorno al 1500, quando le previsioni dell’apocalisse e le speranze di salvezza personale avevano raggiunto un particolare livello di intensità.
Il pannello di pioppo utilizzato da Botticelli era il supporto pittorico standard nella Firenze rinascimentale. L’analisi tecnica di Sotheby’s rivela una fessura nel mezzo e un vecchio nodo nel legno e mostra inoltre che il pannello è stato «riconfigurato nel XX secolo»: è inserito a sandwich su una tavola moderna, con il retro e il fronte originali, «una specie di marouflage», spiega Apostle. Gli strati di pittura sono in «buone condizioni», un po’ rovinati ai bordi e con aggiunte nella parte superiore e inferiore dell’immagine.
Le immagini a infrarossi mostrano anche che Botticelli ha apportato alcune modifiche alla composizione. Per esempio, la punta del dito che sonda la ferita aperta sul fianco di Cristo è ora coperta dalla veste, mentre il cambio di posizione della ferita e della sagoma del pollice ha portato «in secondo piano» la ferita. C’è anche traccia di capelli più lunghi e del contorno di una spina con caratteristiche diverse, proveniente dalla corona posta sopra l’occhio destro di Cristo. Altri cambiamenti comprendono l’abbassamento delle sopracciglia, un leggero spostamento del mignolo piegato e del mento, con la barba discreta e ben curata.
Riguardo la tecnica pittorica Apostle afferma che in quest’opera Botticelli si è scostato molto dalla sua maniera, mescolando tempera e olio. «È molto difficile capire quale sia il legante senza studiare campioni specifici, aggiunge l’esperto, ma la tecnica sembra abbastanza conforme a ciò che mi sarei aspettato. Con la tecnologia XRF possiamo analizzare, per esempio, il cadmio, mentre abbiamo una mappa del piombo che mostra quali sono le parti più o meno cariche. I pigmenti utilizzati presentano tracce di cromo, titanio e tutto ciò che ci aspettavamo di vedere».
Come per il «Ritratto di giovane con medaglione», venduto lo scorso anno da Sotheby’s New York per 92 milioni di dollari, la pittura bianca al piombo è parecchio utilizzata in tutta la composizione, in parte miscelata nello strato preparatorio in gesso.
La piccola croce in cima alla composizione è stata realizzata incidendo delle linee nella superficie pittorica (le stesse incisioni sono visibili anche nel «Ritratto di giovane con medaglione») e successivamente spostata. Secondo Apostle «era troppo a destra», anche se l’asimmetria tra la croce e Cristo è stata mantenuta, contrariamente al contemporaneo «Salvator Mundi» di Leonardo, dove Gesù è più rigido e ieratico nella posizione eretta, come nella famosa immagine del «Velo della Veronica».
«Ciò che trovo commovente, dice Apostle, è che Cristo è leggermente fuori centro. Botticelli gli ha inclinato leggermente la testa, rendendolo più umana. Quando ha dipinto questo quadro il pittore fiorentino avrà avuto più di 55 anni, che nel Rinascimento rappresentava la tarda età, e sento che c’è qualcosa in questo dipinto che Botticelli stava cercando di trasmettere, una sorta di consapevolezza della morte universale. C’è una profonda carica emotiva. Se avesse rappresentato Cristo a figura intera e in posizione rigida, sarebbe stato più simile a un’icona; un po’ più impenetrabile»
LEGGI ANCHE:
Lo vorrei prendere tra le braccia | L'opinione di David Ekserdjian
Beeple costa meno di Botticelli | L'opinione di Alberto Fiz
Altri articoli dell'autore
Il gallerista austriaco, che festeggia il 40mo anniversario della sua galleria di Salisburgo, parla delle influenze formative, del peso della storia e dell’importanza della verità nell’arte
L’intervento durato 15 mesi ha svelato nuovi dettagli dell’opera, che non risulta affatto incompiuta
La galleria riapre e valorizza la pala della Trinità, dal cui restauro sono emerse scoperte sorprendenti
Intervista esclusiva sul suo nuovo progetto artistico