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La «Cortigiana» di Kawanabe durante il restauro all'Iscr: il consolidamento. Foto di Maria Vera Quattrini ©ISCR-MiBACT

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La «Cortigiana» di Kawanabe durante il restauro all'Iscr: il consolidamento. Foto di Maria Vera Quattrini ©ISCR-MiBACT

Una cortigiana giapponese nel Castello di Agliè

Federico Castelli Gattinara

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Torino. «Il restauro della Cortigiana con parasole di Kawanabe Kyōsai e le collezioni orientali del Castello di Agliè» è il tema del convegno di studi organizzato venerdì 16 dalle ore 9,30 nella sede del Polo Museale del Piemonte a Palazzo Carignano, in occasione del ritorno nella sua sede sabauda del dipinto giapponese restaurato a Roma nel Laboratorio Manufatti in carta e pergamena dall’Iscr. Si tratta di un dipinto verticale su carta eseguito negli anni Ottanta del XIX secolo da Kawanabe Kyōsai (1831-89), pittore eclettico di grande talento,noto soprattutto come caricaturista e considerato il maggiore successore di Hokusai.

Al 1866 risale il Trattato di amicizia e commercio tra Giappone e Italia, e a quei primi decenni di apertura all’Occidente risalgono i viaggi e i successi diplomatici di Tommaso di Savoia (1854-1931), duca di Genova, testimoniati anche dalle opere orientali della collezione del Castello di Agliè, 40 km a nord di Torino, acquistate dallo Stato italiano nel 1939. La raccolta conserva anche un corpus di 19 dipinti a inchiostro e colori su carta, di varie dimensioni, montati come da tradizione su rotoli verticali (kakejiku), su alcuni dei quali la restauratrice Maria Vera Quattrini ha individuato la firma di Kawanabe Kyōsai. Le opere di Agliè, inedite, presentano scene di vario tipo realizzate a pennellate veloci, soprattutto satiriche, con figure di giapponesi, occidentali e animali, montate con bordure fatte con materiali occidentali, frammenti di carta da parati, bacchette di legno per appenderle. La stravagante commistione di materiali e tecniche ha provocato seri danni a questo fragile patrimonio (grave irrigidimento e deformazione del supporto, imbrunimento della superficie, lacune, lacerazioni, strappi e pieghe) a cui l’Iscr, chiamata già nel 2003 a una ricognizione sui manufatti cartacei orientali nelle residenze sabaude di Stupinigi, Govone e Agliè, cerca di fare fronte. Oggi la Quattrini, sotto la direzione di Laura D’Agostino, ha completato il complesso restauro di uno dei dipinti più danneggiati, la cosiddetta «Cortigiana con parasole» (131x69 cm), che ha consentito la messa a punto di un procedimento per l’intera raccolta. Per l’esposizione del dipinto, data la sua fragilità, si è scelto un contenitore a microclima stabile, il «climaframe», che tra l’altro ne consente il trasporto senza doverlo rimuovere dal contenitore.
Il dipinto reca le firme di due artisti diversi, Kyōsai per la figura femminile e Kawabata Gyokushō (1842-1913) per l’accompagnatore e il parasole.

Il convegno fa parte della manifestazione «#Renascence. Tre giorni per il Castello di Aglié» in calendario dal 15 al 17 giugno e di cui segnaliamo anche la conferenza stampa di presentazione dei lavori per il parco del castello il 15 alle ore 11 sempre a Palazzo Carignano e la conversazione sui progetti in corso per il castello e il parco il 17 alle ore 11 al Castello di Agliè, dove il restauro della «Cortigiana con parasole» sarà presentato al pubblico.

La «Cortigiana» di Kawanabe durante il restauro all'Iscr: il consolidamento. Foto di Maria Vera Quattrini ©ISCR-MiBACT

Federico Castelli Gattinara, 14 giugno 2017 | © Riproduzione riservata

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Una cortigiana giapponese nel Castello di Agliè | Federico Castelli Gattinara

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