Giovanni Maria Vian
Leggi i suoi articoliLa nuova Bibbia edita da Einaudi ha suscitato molta attenzione per l’importanza culturale dell’iniziativa. Ma non è stata notata la novità dell’apparato illustrativo, curato da François Bœspflug e da Emanuela Fogliadini. A iniziare dai due cofanetti che racchiudono le quasi 4mila pagine dei tre volumi: quello dell’Antico Testamento presenta su un lato il mosaico palermitano della Cappella Palatina con Adamo ed Eva che dopo la colpa originaria si vergognano della loro nudità davanti al Creatore, e sull’altro un particolare dell’affresco raffaellesco nelle Logge vaticane con Lot mutata in una statua di sale; il cofanetto del Nuovo Testamento presenta invece l’affresco del Beato Angelico nel convento fiorentino di San Marco con il «Discorso della montagna» e la «Trasfigurazione» di Teofane il Greco della Galleria Tret’jakov di Mosca.
Scelte solo in parte rappresentative dei criteri che hanno ispirato i curatori, molto sensibili all’arte contemporanea, ma in ogni caso eccelse e raffinate. In tutto le immagini sono 54 con un commento concentrato in una cinquantina di pagine, e vanno dal II secolo al 2017. I due estremi cronologici sono significativi. La più antica illustrazione è infatti una tempera su gesso proveniente dalla sinagoga di Dura Europos, che raffigura il passaggio del Mar Rosso degli Ebrei; la più recente, una singolare tempera e olio su legno, dovuta all’artista bulgara Julia Stankova, dell’ospitalità di Abramo e Sara ai tre misteriosi visitatori, simbolo nella tradizione cristiana della Trinità.
Nel complesso, nonostante una presenza eccessiva dell’arte bizantina e slava, i curatori hanno assolto con originalità il loro difficile compito. Grazie a un’attenzione non banale all’arte degli ultimi due secoli e allo spazio riservato ad aspetti poco noti della tradizione iconografica ebraica e cristiana.
Bibbia,
progetto e direzione di Enzo Bianchi, a cura di Mario Cucca, Federico Giuntoli, Ludwig Monti, 3 vol., 3.907 pp., 54 ill. col., Einaudi, Torino 2021, € 240
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