Nicola Pirulli
Leggi i suoi articoliUn turista statunitense in visita all’Israel Museum di Gerusalemme il 5 ottobre ha intenzionalmente danneggiato due sculture romane risalenti al II secolo d.C.. Secondo quanto riportato dalla rivista hyperallergic.com, che ha diffuso la notizia, il 40enne americano è stato arrestato e detenuto per alcuni giorni dalla polizia israeliana, alla quale ha dichiarato di aver gettato a terra le due opere perché «simboli di idolatria e contrarie alla Torah». Le due sculture rappresentano un busto della dea Atena, appartenuto a una statua andata persa, e un grifone con una zampa appoggiata sulla ruota della fortuna della dea Nemesi, che ha subito i danni maggiori. Entrambe sono ora nel laboratorio di restauro del museo per essere riparate. L’avvocato del turista ha dichiarato al «Guardian» che non si è trattato di un atto di fanatismo religioso, quanto di un gesto causato dalla «sindrome di Gerusalemme», una sorta di alterazione psichica che colpirebbe alcuni visitatori in viaggio nella Terra Santa.
Da inizio 2023, diversi sono stati i casi di vandalismo contro luoghi o simboli cristiani in Israele, in particolare un altro turista statunitense era stato arrestato per essersi scagliato contro una statua di Cristo all’interno della Chiesa della Flagellazione, nella città vecchia di Gerusalemme, e anche allora alcuni commentatori avevano fatto riferimento alla sindrome. Nello stesso 5 ottobre, un incidente analogo si è verificato anche nei Musei Vaticani, all’interno del loggiato dove è ospitato il Museo Chiaramonti. Un 65enne, sempre americano, ha danneggiato due antichi busti romani dopo che la sua richiesta di incontrare il papa era stata rifiutata. L’agenzia Adnkronos riferisce che il turista ha precedenti per atti osceni in luogo pubblico e soffre di un disagio psichico, ed è stato denunciato per danneggiamento aggravato.
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