Gianfranco Fina
Leggi i suoi articoliL’anno 2024 per il settore arti decorative si è chiuso ottimamente per la Christie’s che, nella vendita denominata: «Art du Luxe: Masterpieces of French Furniture», svolta a New York il 12 dicembre, ha ottenuto uno strepitoso 85% di venduto che, di questi tempi, è da considerarsi un risultato eccezionale per il reparto «classic style». La cifra complessiva ottenuta è stata, diritti del 26% inclusi, di quasi 10 milioni di dollari (circa 90mila dollari per lotto di media) e ha riguardato principalmente mobili e oggetti di arte francese del Settecento, accompagnati da un bel numero di porcellane cinesi montate in bronzo dorato; molti di questi arredi hanno raggiunto cifre anche superiori alla stima massima, insomma sembrava di aver fatto un salto all’indietro nel tempo e di assistere ad una vivace asta di bell’antiquariato di una decina d’anni orsono. Il dato interessante è che sono stati venduti moltissimi mobili, ad esempio i sofà e le poltrone, oggetti che parevano essere scomparsi dall’immaginario del facoltoso cliente degli anni Duemila; speriamo che non si tratti solo di un fuoco di paglia, ma che sia il segnale di un ritorno di interesse a quel mondo fatto di cose belle, raffinate, antiche, apprezzate per le loro qualità intrinseche e non solo per essere appartenute a qualche nome famoso. Venendo all’esame in dettaglio della vendita il top-lot è stata una commode in lacca giapponese ed ebano stampigliata dall’ebanista Claude-Charles Saunier e databile al 1765 ca, appartenuta a Louise-Jeanne de Durfort de Duras, duchessa di Mazarin e posta nella camera da letto del castello and Chilly-Mazarin nel 1781 che, contro una stima di 300mila-500mila dollari, ha raggiunto la cifra di 650mila dollari in sala, pari a 819mila dollari con i diritti. Christie’s in questa vendita non si è sentita costretta a raggiungere a tutti i costi la base d’asta proposta sul catalogo: probabilmente quasi tutti i venditori hanno lasciato all’intuito del battitore l’opportunità di cedere le opere alla miglior cifra raggiunta, preferendo quindi una buona vendita piuttosto che un invenduto che, come si sa, ne può inficiare la cessione per gli anni a venire.
Così è stato per il delizioso bureau plat da signora, anch’esso in lacca giapponese nera e applicazioni in ormolu, eseguito da Joseph Baumhaurer e appartenuto alla collezione Jourdan-Barry, che era stato sovrastimato a 800mila un milione di dollari ed è stato venduto a «soli» 480mila (che con i diritti sono diventati 604mila dollari). Al terzo posto s’è classificata una particolare coppia di consoles d’applique a forma di mezzaluna schiacciata con grandi ghirlande frontali, senza gambe, ma semplicemente applicate alla parete, quasi minimaliste, eseguite da un pool di cervelli neoclassici verso il 1760, composto dai disegnatori Victor e Jean-Louis Prieur, da Pierre II Deumier, realizzatore della struttura in acciaio spazzolato e da Pierre Gouthière che è l’autore della guarnitura in bronzo dorato e cesellato. Il risultato in sala ha superato la stima massima, posta a 300mila dollari, raggiungendo di martello i 330mila dollari che, con i diritti, sono saliti a 415.800 dollari. Un gruppo di due bergères e di due poltrone in legno scolpito e dorato, opera di Louis Cresson, circa 1745, è stato smembrato in due lotti successivi, prima sono state vendute le due bergère che hanno raggiunto in sala 160mila dollaria seguire le due poltrone che hanno quadruplicato la stima minima di 70mila dollari per toccare i 280mila dollari con i diritti rispettivamente 201.600 dollari le bergères e 321.800 dollari le poltrone, per cui se, com’è altamente probabile, sono state acquistate dallo stesso collezionista la cifra complessiva del gruppo risulta di 523.400 dollari, cifra impensabile di questi tempi!
Passando ad altre tipologie la coppia di candelabri in bronzo dorato, a tre braccia, disegnati da Jean-Louis Prieur e fusi e cesellati da Philippe Caffieri, in stile transizione tra Luigi XV e Luigi XVI , col fusto composto da tre erme di putti hanno superato la stima massima ed hanno fatto registrare la cifra finale di 378mila dollari, la coppia di vasi celadon a costolature verticali, mondati a brocca con guarnizioni in bronzo dorato sono stati venduti a 113,400 dollari e il rarissimo orologio a cartel d’applique in corno verde, ormolu e scatola musicale, movimento di Moisy e cassa di Adriel Dubois, circa 1750, ha raggiunto la notevole cifra di 88.200 dolari. Il lotto 50 (vaso) ed il 51 (coppia di vasi), erano molto simili, tutti e tre in porcellana blu scuro d’epoca Kangxi e guarniti da superbe montature in bronzo dorato del settecento, ma erano stati stimati forse un po’ troppo, 200-300mila dollari il vaso singolo, 300-500mila la coppia, così sono comunque stati venduti, ma a cifre leggermente inferiori alle aspettative cioè rispettivamente 201.600 dollari e 277.200 dollari. In conclusione, questa asta, senza indulgere a mode passeggere, con una varietà notevole di oggetti di alta qualità e mirabilmente condotta da tre battitori diversi di grande professionalità potrebbe essere il primo passo verso una decisa ripresa del mercato dell’arte decorativa antica.
Altri articoli dell'autore
Tra smalti limosini, cristalli di rocca, argenti, maioliche, vetri veneziani del Cinquecento e vasi cinesi, la vendita parigina era ricca di oggetti di prima qualità
Le due aste di Sotheby’s di arti decorative hanno chiuso la stagione 2024 con buone percentuali di venduto
La vendita, che si è svolta il 26 e il 27 novembre nelle sale della nuova sede parigina di Sotheby’s, ha registrato il 60% dei lotti venduti e una cifra complessiva di circa 9,5 milioni di euro diritti compresi
L’asta parigina di arti decorative di Christie’s («The Exceptional Sale») ha ottenuto un buon risultato con molti lotti che hanno abbondantemente superato le stime della casa