Caroline Roux
Leggi i suoi articoliNel 2016 è scoppiata una clamorosa battaglia per i diritti esclusivi di un artista sul «Vantablack», una vernice, o rivestimento, di nuova concezione. Destinata a usi ingegneristici, ha la peculiarità di assorbire il 99,965% della luce visibile, ed è diventata nota come «il nero più nero». L'artista che ne rivendicava i diritti di uso era l’anglo-indiano Anish Kapoor.
Kapoor, che a lungo aveva ingannato l'occhio con pigmenti densi e superfici ultralucide, aveva stretto un accordo esclusivo con il produttore di Vantablack, che allora si chiamava Surrey NanoSystems, facendo infuriare diversi artisti. Uno in particolare, Stuart Semple, per mesi ha attizzato la polemica sui giornali, arrivando persino a inventarsi la sua vernice esclusiva: Pinkest Pink. Per tutta risposta Kapoor aveva pubblicato una sua foto in cui mostrava l’indice alzato e cosparso di vernice rosa. Nonostante il polverone sollevato, pare che ora l’artista goda di alcuni privilegi, che si limitano al solo uso del Vantablack nelle arti visive.
Il coreografo britannico, e neocavaliere Sir Wayne McGregor, direttore artistico del Settore Danza della Biennale di Venezia per il 2024 e il 2025, ha potuto quindi sfruttare le proprietà uniche del Vantablack in «Deepstaria» un nuovo lavoro per nove ballerini, che debutterà al Sadler’s Wells di Londra il 27 febbraio (fino al 2 marzo). Sul retro del palco sarà applicato un rivestimento particolare, il Vantablack Vision, grazie al quale si avrà la sensazione che la compagnia danzi in un vuoto nero come l’inchiostro. «Deepstaria» prende il nome da una specie di medusa che vive nelle profondità dell'oceano; una meraviglia della natura, capace di mutare forma e autoricostituirsi. Durante lo spettacolo i ballerini di McGregor, dai movimenti straordinariamente fluidi, appaiono come esseri cinetici luminescenti nel vuoto nero come l’inchiostro. Il coreografo rimanda continuamente al fascino che lo spazio profondo esercita sull’uomo, oltre a quello che lui definisce «un lungo progetto in corso che guarda all'intelligenza del corpo», tutto, dal Dna alle nostre capacità sensoriali ed emotive.
McGregor era ben consapevole dell’uso che Kapoor fa del Vantablack: i due, all’apparenza molto diversi, sono amici. «La magia del lavoro di Anish, osserva McGregor, sta nel modo in cui stravolge quel che pensi di poter vedere». Il coreografo ricorda di aver visto le prime opere in Vantablack, simili a enormi vuoti e forme nere scoscese all'interno del palazzo veneziano in cui nel 2022 è stata inaugurata la fondazione di Kapoor.
L’eccezionale progetto di illuminazione di Teresa Baumgarten per «Deepstaria» vede la luce rimbalzare dagli specchi ai lati del palco, rendendo impossibile individuarne la fonte. Il risultato è una foschia cangiante e mutevole, che sembra provenire da un altro mondo. «Teresa, spiega McGregor, lavora con un sistema di Intelligenza Artificiale che si serve delle informazioni provenienti dai corpi in movimento dei ballerini per reimmetterle nella luce». L’Intelligenza Artificiale viene utilizzata anche nella creazione di un paesaggio sonoro, attraverso il quale un insieme di suoni acustici realizzati dal sound artist Nicolas Becker, vincitore di un Oscar, viene continuamente ricomposto dal sistema di Intelligenza Artificiale Bronze, sviluppato dal produttore musicale LEXX.
Presentata per la prima volta quest’estate al festival Montepellier Danse, «Deepsteria» ha riscosso critiche favorevolissime. «È una dimostrazione proteiforme di virtuosismo tecnologico e fragilità umana», ha scritto il «New York Times». Kapoor non ha ancora commentato.