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Federico Castelli Gattinara
Leggi i suoi articoliRoma. Mentre sono ancora in corso le due importanti mostre di Giuseppe Penone in città, «Equivalenze» fino al 15 giugno alla Gagosian Gallery e «Matrice» fino al 16 luglio al Palazzo della Civiltà Italiana all’Eur, progetto quest’ultimo curato da Massimiliano Gioni nella sede e per conto della Maison Fendi, ieri sera 22 maggio in largo Goldoni, dove via del Corso incrocia via Tomacelli, ha inaugurato Foglie di pietra, opera permanente dell’artista piemontese che, grazie al mecenatismo di Fendi, è stata donata a Roma. Proprio davanti al negozio della griffe svettano da oggi due alberi in bronzo alti rispettivamente 9 e 18 metri, che sostengono a cinque metri di altezza, incastrato tra i loro rami scheletrici, un blocco di marmo del peso di 11 tonnellate.
Dopo Francoforte, Kassel, Parigi e New York tra le altre, oggi anche Roma ha una grande installazione di una delle maggiori personalità della scultura italiana contemporanea, che da sempre ci aiuta a prendere atto, per citare le parole del vicesindaco di Roma Luca Bergamo sulla scia di Edgar Morin, che «noi umani non siamo 50% natura e 50% cultura, ma esseri 100% culturali e 100% naturali».

Le «Foglie di pietra» di Giuseppe Penone in largo Goldoni a Roma, davanti alla boutique Fendi
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