Edifici, musei, luoghi e allestimenti di grandi mostre identificano il territorio attraverso i segni.
Il recente volume su Mario Bellini a cura di Ermanno Ranzani (la prefazione è di Kenneth Frampton) ci presenta l’architettura «complessa e mai ripetitiva» del progettista milanese nel modo più elegante e funzionale possibile, attraverso un discorso filologico a ritroso. Si parte dai progetti più recenti (come Nuovo Museo del Foro, l'Antiquarium Forense, a Roma) sino ad arrivare all’inizio della sua carriera, nel 1960. Si considerano opere realizzate e concorsi vinti durante 50 anni di attività.
Le splendide fotografie, gli schizzi e i disegni, corredati da descrizioni ragionate e puntuali, accompagnano il lettore come in un percorso museale. L’intento di illustrare sia i progetti realizzati che le idee e i concorsi, risulta efficace: attraverso ciò si arriva infatti a comprendere l’esatta evoluzione del pensiero architettonico e progettuale, dove si svela la genialità delle sue soluzioni. Il padiglione delle Arti Islamiche al Louvre è la conferma di come Mario Bellini si esprima al meglio nella progettazione di sedi museali e allestimenti di mostre internazionali. Ma nche un piccolo segno sul territorio, quale il London Link’ Bridge, esprime la forza simbolica dell’oggetto regalando un immediato un riflesso emozionale su chi osserva.



Mario Bellini, a cura di Ermanno Ranzani, pp. 320, 500 ill. col., Silvana Editoriale, Milano 2016, € 50,00